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Paludi (Cosenza) - Al via il “Piccolo festival delle spartenze. Migrazioni e cultura”


A partire da ieri (1° agosto) e fino al 10 agosto a Paludi si svolgerà il “Piccolo festival delle spartenze. Migrazioni e cultura”. L’interessante iniziativa sociale, oltre che puramente culturale, è stata presentato a Roma alla Camera dei Deputati. Il festival è organizzato dall'Associazione Assud, e si a Paludi, Cropalati, Mandatoriccio e Longobucco.  La rassegna è nata nel 2016 come un’iniziativa culturale finalizzata a riunire gli attori culturali, la società scientifica e gli enti territoriali del territorio per promuovere e sviluppare le comunità, utilizzando la migrazione in chiave positiva, come elemento interpretativo e di conoscenza: è un contributo e un tributo alla nostra Italia e ai tanti italiani sparsi nel mondo. Tra i temi al centro del dibattito di questa terza edizione, la rivitalizzazione dei piccoli borghi abbandonati, il turismo sostenibile, la fuga dei cervelli. “Quando parliamo di emigrazione pensiamo sempre ai nostri nonni – ha commentato Giuseppe Sommario, ricercatore Università Cattolica di Milano e direttore artistico del Festival – con la valigia di cartone. L'emigrazione oggi non è finita, continua ma con altre modalità”. La Fondazione Migrantes nel 2015-2016 ha rilevato che sono partiti più italiani di quanti immigrati siano arrivati nella penisola e che persino le seconde generazioni di questi ultimi hanno cominciato ad andare via. La sorpresa per il repentino rovesciamento di un trend che sembrava assodato dagli anni 1980, cioè per il saldo migratorio tornato negativo dopo decenni di forte immigrazione, è stata raddoppiata da quella per l'altissimo costo sociale ed economico. La popolazione italiana invecchia irrimediabilmente, sta perdendo i suoi giovani e non acquisisce quelli di altri paesi. Inoltre, vede allontanarsi una parte dei propri laureati, formati a caro prezzo”. Lo stesso Sommario ha sottolineato che si è voluti partire da Paludi, suo paese d'origine, “primo per tasso di spopolamento in Calabria per iniziare a indagare il fenomeno delle migrazioni contemporanee, tentando di ricostruire le ferite che si creano tra chi lascia l'Italia, e in fondo non la lascia mai, e chi resta nel paese d'origine, e talvolta lo disdegna””.  Presenti alla conferenza stampa il consigliere Armandino D'Egidio della Regione Molise, terra anch'essa nota per il forte tasso di abbandono dei borghi per fenomeni emigratori, e l'on. Angela Schirò, che ha portato la sua testimonianza di figlia di emigranti italiani (papà siciliano e mamma calabrese), nata e cresciuta in Germania e oggi ritornata in patria in rappresentanza degli italiani all'estero. Per  l'on. Antonio Viscomi <


di Redazione | 02/08/2018

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