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Rende (Cosenza) - Svolta l’Assemblea della Federazione calabrese delle Bcc


Si è svolta nella sede di Contrada Cutura in Rende, l’Assemblea ordinaria della Federazione Calabrese delle Bcc, con la partecipazione del presidente nazionale di Federcasse, Augusto Dell’Erba.

Erano presenti il direttore della sede regionale della Banca d’Italia, Sergio Magarelli e il responsabile regionale della Vigilanza, Riziero Bruno.

All’Assemblea hanno preso parte anche gli amministratori di diverse BCC, oltre ai presidenti e ai direttori generali.

I lavori sono stati aperti dal presidente della Federazione, Nicola Paldino, il quale, nell’elencare i dati consuntivi al 31.12.2017, ha citato il rapporto economico della Banca d’Italia che registra un aumento di prestiti bancari in Calabria del 2,1% evidenziando il ruolo fondamentale delle BCC nel determinare questo incremento. Paldino si è, poi, soffermato sullo scenario della  riforma e della ventilata controriforma del settore. “È interesse di tutti – ha detto il presidente di FederCalabria - ed in particolare delle BCC e dei loro soci, ma anche delle imprese e delle comunità territoriali, che si concretizzi l'avvio dei Gruppi Bancari Cooperativi che la normativa prevede al massimo entro il 1° gennaio 2019. Le BCC calabresi, con la grande maggioranza delle BCC italiane, sono pronte a raccogliere questa sfida al servizio e per lo sviluppo del nostro Paese.”

Ha preso, poi, la parola il direttore generale Giustiniani, che ha presentato sinteticamente  i dati e le attività della Federazione  Calabrese nel 2017.

Dopo l’intervento del presidente del Collegio Sindacale, Aurelio, è iniziato il dibattito tra gli amministratori delle BCC al termine del quale è intervenuto l’avv. Augusto Dell’erba.

“La riforma attuale è avvenuta con il coinvolgimento del Credito Cooperativo, perciò si è arrivati a parlare di "Autoriforma". – ha detto il presidente di Federcasse – le principali caratteristiche sono state confermate: finalità mutualistica, localismo, democraticità di funzionamento, esclusione di speculazione privata. Questi sono i cardini della cooperazione costituzionalmente riconosciuta (art. 45).

Ciò non toglie che ci siano ancora delle misure, sul piano realizzativo, che possono ancora concorrere ad agevolare la riforma. Ad un Governo sensibile diciamo che tutto è migliorabile a partire dagli elementi collaterali come, ad esempio, la normativa in fieri sui requisiti degli esponenti bancari o sull’attuazione della Mifid 2 per la parte relativa alle azioni delle BCC”.

Il mondo sta cambiando – ha aggiunto il presidente di Federcasse – e la riforma che abbiamo contribuito a costruire va nella direzione di garantire solidità complessiva di sistema, con un livello progressivo di autonomia in base alla virtuosità, garantendo i soci e i clienti e incitando le banche a un progressivo miglioramento dei propri indici, senza dimenticare il meccanismo di salvaguardia per gli istituti con eventuali difficoltà. Non ultimo è il tema della vigilanza che dovrebbe seguire il principio della sussidiarietà e ciò non per preferire una vigilanza nazionale, che per noi non significherebbe meno rigore, ma per non rendere applicabili norme, criteri e metodologie pensate per banche molto diverse dalle BCC”.

In chiusura dei lavori, il presidente Paldino ha ricordato che “i tre Gruppi bancari hanno già presentato istanza formale alla Vigilanza e oggi sono pronti a partire. Tutto ciò al termine di un processo durato due anni che ha visto l'impegno massiccio di persone e risorse economiche”.


di Redazione | 30/06/2018

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