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Crosia (Cosenza) - All’Ite di Mirto “Peer to peer” per colorare le emozioni


È giusto dare la visibilità che meritano alle buone prassi che vengono attuate nella scuola. Di seguito un’interessante azione portata avanti da una docente dell’Istituto tecnico economico cittadino. ‘Dare un colore a ogni emozione’ è una metodologia didattica difficilmente riscontrabile  in un’azione formativa, poiché non è codificata in nessun manuale scolastico, eppure, la professoressa Maria Picarelli l’ha messa in atto, catturando l’attenzione degli alunni e di alcuni colleghi invitati alle lezioni. La professoressa Picarelli insegna Tecniche della comunicazione, presso l’Ite di Mirto, ed ha impostato alcune lezioni in modo completamente innovativo, riuscendo a far colorare le emozioni degli alunni della  III  Sez. A dell'Ite, la classe nella quale insegna. “Le emozioni ci sono sempre – sostiene - si ‘sentono’, si avvertono, fanno parte di noi, eppure spesso, troppo spesso ci confondono, ci impauriscono, proprio perché non ne abbiamo piena padronanza. La mancanza di padronanza e di gestione delle emozioni accade soprattutto nell'adolescenza ed allora è importante costruire un percorso di educazione alle emozioni, di presa di coscienza delle emozioni stesse, per riuscire ad averne una piena padronanza”. Una sua collega, la professoressa Serafina Benevento, che ha seguito personalmente le attività dell’iniziativa formativa, ha sottolineato che la docente Picarelli, “grazie alla didattica multimediale, con l'uso della lim ed utilizzando  il testo di una canzone, ha costruito un percorso di educazione alle emozioni davvero straordinario e innovativo: ogni alunno ha assegnato un colore ad una frase della canzone scelta. I ragazzi cosi hanno espresso visivamente le loro emozioni ed ecco che ne è nato un cartellone pieno di scritte colorate: la malinconia è diventata azzurrina, la dolcezza è diventata rosa, la tristezza grigia, la rabbia rossa, la gioia gialla e via dicendo. Tutto ha avuto una valenza di grande importanza: avvicinare alla consapevolezza del sé, prendere coscienza delle proprie sensazioni, delle proprie emozioni ed al contempo prendere coscienza dell'altro. In questo modo – ha aggiunto la professoressa parlando del metodo applicato dalla sua collega - conoscendo il proprio stato d'animo si possono conoscere le proprie necessità, ci si può relazionare con gli altri percependo anche le necessità degli altri: conosco me stesso, quindi, conosco l'altro”. Con queste lezioni la docente  ha evidenziato come sia necessario non trascurare l'aspetto emotivo ed affettivo degli alunni perché, soltanto attraverso un percorso di conoscenza delle emozioni, lo sviluppo intellettivo potrà definirsi nella sua interezza. Ampio apprezzamento ha ricevuto l’azione didattica svolta dalla professore Picarelli, da parte della  dirigente scolastica, Ornella Campana che,  suggerisce costantemente, “di dare centralità all’alunno come persona più che ai programmi per ottimizzare il nostro lavoro,  stimolandoci cosi verso l’innovazione metodologica e didattica”.


di Redazione | 11/06/2018

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