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Castrovillari (Cosenza) - Fino al 30 luglio la XII edizione dei Suoni Festival etno jazz


 Toquinho, Mingardi, Esposito, Voltarelli, solo per citarne alcuni, gli artisti che saranno presenti  alla XII edizione di “ Suoni” Festival Etno Jazz in programma a Castrovillari dal 23 al 30 luglio. L’evento è organizzato dalla Pro Loco cittadina, (presidente, Eugenio Iannelli Direttore Artistico, Gerardo Bonifati) con il contributo del Comune di Castrovillari, la Gas Pollino, della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza, del Parco Nazionale del Pollino, in collaborazione con la FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari)  la UISP, l’UNPLI, lo IOV , l’IPSEOA e con i brand A.C.T. (Ambiente, Cultura, Turismo) “ Castrovillari Città Festival” e con l’apporto di numerosi sponsor privati.

La presentazione è avvenuta nella sala giunta del Comune di Castrovillari, presente il Sindaco, Mimmo Lo Polito,  il Presidente ed il Direttore Artistico, rispettivamente Eugenio Iannelli  Gerardo Bonifati ed il past president della Pro Loco, Paolo Salvaggio.

Nato dodici anni , “Suoni” ha la particolarità di coniugare la valorizzazione dei musicisti locali attraverso il confronto con artisti di livello internazionale in jam session di alto profilo musicale, in cui l’improvvisazione e la passione per l’etno jazz offrono contesti sonori di grande originalità.

Un mix di contaminazioni da vivere nel chiostro del Protoconvento Francescano, e nel Castello Aragonese, due importanti location nel  cuore della Castrovillari storica che, per l’occasione diventeranno  spazio di d’incontro e scambio, di apertura e condivisione delle esperienze musicali, alla portata di tutti.

Una manifestazione nata  con l’intento di  richiamare il ruolo della mediterraneità e delle contaminazioni tra generi musicali intramontabili richiamati anche nel manifesto realizzato da Stefano Ferrante, nello scatto e da Elmira Boosari, nella grafica. (i modelli Denny Musca e Arianna Cruscomagno)

“Il manifesto è un omaggio alla musica popolare e all'amore perchè la musica è come l'amore. Ancor più la musica popolare. Suonare è come amare, coccolare e proteggere la persona amata. E tra le braccia di un uomo, in questo caso il nostro uomo in locandina, suonare uno splendido, antico strumento come la chitarra battente è come sfiorare con dolcezza e passione una donna bellissima, entrare in sintonia con lei, toccare le corde della sua anima, per una musica autentica, forte come la passione per le tradizioni, genuina e originale come una melodia etnica che, pur contaminata da ritmi nuovi, è espressione di un popolo e della sua storia”.


di Redazione | 27/07/2017

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