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Rossano (Cosenza) - Messaggio di Pasqua dell’Arcivescovo, mons. Giuseppe Satriano


Pasqua 2017, di seguito si riporta il messaggio del Vescovo della diocesi di Rossano – Cariati, monsignor Giuseppe Satriano (foto): “Carissimi fratelli e sorelle, carissimi giovani, carissimi presbiteri, sorelle e fratelli della vita religiosa, carissime e carissimi amici ai margini della Chiesa e della vita, vi scrivo col vivo desiderio di esservi accanto con una parola semplice, per augurarvi una Pasqua che sia opportunità di rinascita, personale e comunitaria.

La Pasqua ritorna con la sua forza e il suo messaggio di speranza. Il Risorto, nella concretezza dei gesti e dei segni posti verso i discepoli (li accompagna spiegando le scritture, spezza il pane, li invita a mangiare), manifesta la sua reale presenza in mezzo a loro. Il Risorto desidera ravvivare una fede che si va spegnendo, mentre il mondo attende annunci di liberazione e di gioia.

Oggi come ieri, anche la nostra fede assume le sembianze di una  candela che va spegnendosi. Come i Discepoli anche noi siamo invitati a fare esperienza di Lui, non attraverso gesti stanchi e ripetitivi, ormai privi di profezia, ma mediante sincere e coraggiose aperture alla vita.

Rimanete in me e io in voi.

Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite,

così neanche voi se non rimanete in me. 

Io sono la vite, voi i tralci.

Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.

(Gv 15,4-5)

 

Annientando la morte con la risurrezione, Gesù ci invita a lasciar passare la forza del suo amore, tornando ad innamorarci del quotidiano, degli ideali, delle persone, della vita vera.

Egli risorge, non solo per quanti sono morti fisicamente, ma soprattutto per coloro che, pur vivendo,  sono senza speranza e si lasciano appestare dalle seduzioni mortifere di una cultura pervasa dal consumo e dall’individualismo.

La vita attende di esplodere  . . . nei cuori, per le strade delle nostre città, nei processi sociali troppo invischiati di morte, nei percorsi educativi spesso rassegnati e consegnati alla mediocrità del … “così fan tutti”.

La vita desidera esplodere . . . per aprire nuovi varchi di speranza, rompendo gli argini delle nostre difese fatte di perbenismo e di ipocrisia; per consegnare frutti maturi e gustosi.

La vita esplode . . . se ci lasciamo afferrare da Cristo, seguendolo per le vie impervie e luminose dell’amore vero, mediante scelte ricche di apertura e donazione.  Non possiamo più proclamare parole retoriche e scontate, vuote di trasalimento, povere di stupore, di segni trasfiguranti la realtà.

Troppo il dolore causato dall’ignavia di molti, dalle omissioni di tanti, dalle ingiustizie calcolate e volute.

La Pasqua desidera generare la rivolta della vita su ogni forma di morte e attende noi per attuarla.

Sì proprio noi! Noi che ci reputiamo spesso inadeguati a tutto,  poveri di ogni mezzo.

Accettando la sfida della Pasqua, saremo accarezzati e forgiati dal dono dello Spirito, ma anche guariti e liberati dall’incubo di un “Io” troppo invadente e non liberante. La Pasqua ci invita ad aprire il cuore e a proiettarci verso gli altri,  per annunciare  la  liberazione degli schiavi e fasciare le piaghe dei cuori spezzati, se questo accadrà …

… finalmente sarà primavera e la vita esploderà!   Buona Pasqua a tutti”.


di Redazione | 15/04/2017

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