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Rossano (Cosenza) - Presentato anche a Rossano il nuovo libro di Franco Carlino


Dopo la presentazione del libro a Mandatoriccio, suo paese natio, l’autore riscontra un grande consenso di pubblico e una riconosciuta condivisione in occasione della presentazione tenutasi a Rossano, sua città di adozione. L’importante e stimolante appuntamento culturale rossanese si è tenuto a Palazzo San Bernardino, nel centro storico di Rossano, nella Sala Rossa, impreziosita da abiti d’epoca del ‘500, ‘600 e ‘800, messi a disposizione dalla Unicram e che hanno fatto sfoggio alle spalle del tavolo dei relatori.

   L’evento, patrocinato dai due Comuni di Rossano e Mandatoriccio è stato coordinato da Lenin Montesanto. Sono intervenuti come da programma per porgere i saluti istituzionali i primi cittadini Stefano Mascaro sindaco di Rossano e Angelo Donnici di Mandatoriccio insieme all’assessore alla Cultura di Rossano Serena Flotta, che “hanno evidenziato l’importante funzione che svolge il rigoroso contributo di Carlino soprattutto in un periodo delicato per la perdita di identità del tutto ignorata dalle nuove generazioni; da qui lo sforzo che anche le istituzioni locali devono fare sostenendo e valorizzando ogni iniziativa di promozione culturale come questa”.

   La presentazione, è stata anche l’occasione per consegnare alla baronessa Angela Toscano Mandatoriccioda parte della UNICRAM, della quale l’editore della Imago Artis Ivan Porto è presidente provinciale insiemeal presidente regionale Giuseppe Emilio Bruzzese e all'italo canadese Pasquale Scarcello, presidente della Thunder Bay Italian Fine Arts Association, la nomina come Ambasciatrice della Camera Regionale Arti e Moda Calabria,quale riconoscimento per le sue elevate qualità professionali e per l’impegno sociale a favore dell’arte del Made in Italy. Un momento emozionante che ha preceduto l’aspetto letterariodei lavori.

Sono seguiti gli interventi dell’editore, che oltre a portare i saluti della Casa Editrice ha letto il contributo inviato dal prof. Mario Falanga sull’opera dal quale sono emersi tre aspetti: il giudizio sulla stessa, il metodo storico e il valore. Il libro di Franco Carlino -scrive Falanga- “presenta un lavoro storico di cospicuo interesse e di grande spessore culturale. Anzitutto è un testo che si legge con piacere anche al di là della numerosità delle pagine; Il periodare è molto fluido e la scelta dei termini non è tecnicistica o circonvoluta, ma piana ed agevole; il lettore anche non specialista trae indubbio beneficio da questa caratteristica. Il testo è inoltre ben argomentato; le difficoltà di natura storico-interpretativa sono sciolte in ipotesi a volte in modo definitivo ed a volte in modo interlocutorio in attesa di ulteriori dati di ricerca.

Sul profilo della metodologia storica seguita dal Carlino –continua Falanga- si osserval´ossequio a questi criteri scientifici quali a) riporto completo, quando possibile, delle diverse ipotesi presenti in letteratura, anche quelle che, sulla base di più recenti acquisizioni, sono da ritenersi superate; b) sulle diverse ipotesi rilevate, il Carlino evita giudizi qualitativi; c´è grande rispetto, anche per le teoresi interpretative magari più azzardate; ciò che è importante per l´Autore è che nulla di ciò che si è scritto su Mandatoriccio, nei suoi più diversi risvolti, vada perduto; sarà poi anche il lettore ad interloquire con l´opera, e, quindi, a formulare una propria visione. Ciò non significa che l´Autore rinunci ad una propria valutazione; tutt´altro; c) nel riportare stralci di altre opere, Carlino non si limita al testo per così dire principale, ma estende l´abstract anche alle relative note. È un modo di procedere nuovo e stimolante perché, riportando testo e note, si consente al lettore, ed allo storico di professione in particolare, di prendere visione del lavoro di ricerca che sta dietro alle asserzioni storiche; non è un´appropriazione indebita del raccolto altrui, ma completezza di riferimento delle fonti e rispetto, o se si vuole, valorizzazione, della paternità dei riferimenti; d) il dato particolare illumina il dato generale e viceversa; il continuo rimando tra storia locale e storia generale, ovvero questa volontà, riuscita, di inquadrare il dato particolare nel più ampio riferimento generale, ma anche il fatto di inverare il dato generale in quello particolare, è un criterio scientifico di prima grandezza; e) si nota anche una completezza negli oggetti della ricerca; il Carlino affronta i diversi aspetti tipici di una monografia municipale: le origini, geografia, ambiente, topografia, urbanizzazione, flussi demografici, economia, profilo sociale, genealogie e araldica; ed altro ancora; f) l´indagine del Carlino esplora non solo le fonti letterarie, presenti e disponibili, ma anche quelle d´archivio di cui ne cito solo due: lo Status animarum omnium existentium del 10 aprile 1743; e l´atto dell´elevamento dell´arcipretura locale in Chiesa parrocchiale: erectionis archipresbyturatus in Parochialis Ecclesia Casalis Mandatoritii del 1708; la Chiesa dedicata ai ss. Pietro e Paolo era ai tempi del duca Teodoro dedicata a San Nilo, il santo rossanese cui era devoto il duca. Non è da sottacere che Teodoro godeva dello ius patronatus e quindi del connesso ius presentandi del sacerdote per la Chiesa di San Nilo di Rossano; l´arcivescovo Andrea Adeodati e Felice Nicola scelsero di dedicare la Chiesa matrice ai principi degli Apostoli.

L’Autore non è nuovo a esplorare la sua Mandatoriccio. Con altre opere, in passato, ha anche scandagliato aspetti di natura linguistica e cosi via quindi io credo che di questo dovremmo essere grati.Con quest’opera, -continua il Falanga- a mio parere, Carlino, chiudendo un mosaico, ha dato una identità al passato ed al presente di Mandatoriccio; mancava un testo organico che raccogliesse, insieme con altre acquisizioni, quanto già scritto e lo sussumesse in un discorso storico unitario e di ampio respiro. Ebbene l´Autore ha operato proprio in questa direzione, cioè di scoperta e valorizzazione della memoria storica, anche attingendo in qualche caso a fonti orali pur importanti per uno storico; esse sono documenti viventi da considerare nel loro esatto valore mediante corroborazione scientifica, ove necessaria. Concludo affermando che, per la ricchezza dei riferimenti e per la qualità metodologica seguita, il libro di Carlino è un lavoro di ricerca storica di grande valore, in grado di stimolare ulteriori indagini, più intense curiosità e più approfondite analisi”.

   Gli interventi degli storici Gennaro Mercogliano e Francesco Joele Pace, che hanno preceduto le conclusionidell’autore “hanno valorizzato l’aspetto legato al metodo e alla ricchezza di fonti contenute nella mole documentale dell’opera di Carlino che offre un serio contributo e che rappresenta un punto di non ritorno per ricostruire la storia di Mandatoriccio, intrecciata con quella di Rossano attraverso la famiglia Mandatoriccio”.

 Le conclusioni sono servite per un duplice appello che lo scrittore Franco Emilio Carlino ha inteso rivolgere ai rappresentanti del mondo della scuola e delle istituzioni presenti nella gremita Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, in occasione della presentazione del suo libro Mandatoriccio. Storia di un feudo. Dal nobile casato dei Mandatoriccio di Rossano alla blasonata famiglia dei Sambiase di Cosenza. Dai Toscano – Mandatoriccio fino all’Unità d’Italia (1619 - 1860). Ha tracciato un breve profilo delle due famiglie rossanesi i Mandatoriccio e i Toscano oggetto del volume ed ha fatto esplicita richiesta per la valorizzazione della storia del territorio e perché questa venga promossa per sostenerne la cultura, farla conoscere agli altri, e soprattutto alle nuove generazioni in quanto campo tutto da arare, perché afferma Carlino questo“significa riappropriarsi delle proprie radici e della propria identità e contribuisce all’acquisizione di una maggiorecoscienza oltre che essere volano di sviluppo”. L’Autore, infine rivolgendosi ai Sindaci e alle Amministrazioni Comunali di Mandatoriccio e Rossano chiede di sfruttare“l’occasione dello speciale anniversario dei 400 anni dalla nascita del Comune di Mandatoriccio, per organizzare iniziative volte a far emergere l’importanza della storia comune”.

   L’evento si è concluso con la declamazione da parte dell’Autore della poesia di Pasquale Spataro,

 

Mannaturizzu

Supr’a ‘nu cuazzu sta ‘u paise miu | ‘Nfacce a llu mare ‘nfrunte a llu Pullinu | Biellu lu voze la Calabria e Diu | Sedire lu fice a ‘n’angulu divinu. | È ‘n mienzu a dui valluni, e ppe curuna | Tene la Muntagnella, chi la sira | Lu sule si cce spune, e pue la luna | Ccu’ lla sua facce bella e ‘meale e cira | L’abbrazze, e lle fa tante sirenate | Mentre se sonne ca cce fa l’amuri, | E ‘ntra lu suannu ‘u ‘ncantanu le fate. | E lla matina ‘u sciascianu l’aggielli | ‘N mienzu a ‘nu mantu ricamatu ‘e juri | Ccu’ mille canti arminiusi e bielli.


di Redazione | 17/10/2016

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