Il Comune di Crosia ha disposto “il divieto di scaricare nella rete fognaria delle acque nere, le acque piovane provenienti dalle proprietà private (tipo acque da grondaie tetti di fabbricati e dai giardini). E’ quanto ha evidenziato il Responsabile del Settore Tecnico dell’Ente locale, Luigi Lepera, in una missiva inviata ai cittadini di Crosia. Il Tecnico nella comunicazione ha richiamato un’apposita ordinanza sindacale che risale al 2011. Precisamente si stratta dell’ordinanza n. 35 del 24 novembre 2011. Da qui l’invito del responsabile del Comune a provvedere all’eliminazione degli allacci abusivi. “Al verificarsi di ogni di ogni pioggia, anche di piccola entità”, ha scritto l’architetto Lepera, “a causa del grosso quantitativo di acque immesse nella rete fognaria, puntualmente, si verificano gravi pericoli per la circolazione veicolare e pedonale per il salto dei chiusini dei pozzetti della rete medesima e danni economici per il conseguente sollevamento di acque piovane presso le varie stazioni di sollevamento della rete fognante”. Intanto, lo stesso tecnico ha messo in risalto che “nonostante l’emanazione della predetta ordinanza sindacale, la situazione di precarietà suindicata non è migliorata e tuttora permangono tutte le suesposte problematiche”. Da qui, in considerazione dell’approssimarsi della stagione autunnale – invernale, con frequenti piogge, al fine di evitare altri ulteriori gravi danni, l’invito a “tutti i proprietari di fabbricati interessati alla suesposta problematica a voler eliminare tali allacci abusivi e non conformi alla legge e di provvedere, nel caso sia possibile, a convogliare lo scarico delle acque piovane nella rete delle acque bianche o nel fosso di scolo più vicino”. Lepera è stato chiaro: bisognerà provvedere entro venti giorni dalla data in cui si riceve la suddetta comunicazione. “Trascorso infruttuosamente questo termine si procederà d’intesa fra Ufficio tecnico e Polizia municipale a eseguire accertamenti mirati a scoprire gli eventuali trasgressori con conseguente applicazione delle sanzioni pecuniarie di legge ed esecuzione d’ufficio dei lavori di ripristino, con spese a cura dei cittadini inadempienti”.
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