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San Marco Argentano (Cosenza) - Zonadem ha avviato la campagna


Nel giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha fissato per il prossimo 4 dicembre la data della consultazione referendaria, la serie di iniziative promossa da Zonadem in provincia di Cosenza e denominata "10 settimane per il Sì",  è approdata ieri pomeriggio al teatro comunale di San Marco Argentano. Dopo i saluti iniziali di Gaspare Occhiuzzi, coordinatore PD di San Marco,  e di Marcello di Cianni, componente del coordinamento di San Marco, ha preso la parola Antonio Scarcelli che, attraverso un nutrito numero di slides, ha provveduto a illustrare i punti salienti della riforma costituzionale, dando conto anche delle ragioni del no. Nella sua veste di coordinatore provinciale "BastaunSì" Zonadem, Federico Jorio ha posto l'accento sulle opportunità che offre la riforma di snellire la macchina istituzionale. Si sono quindi avvicendati i relatori Maria Grazia Bevacqua e Lucio Esposito, componenti del coordinamento provinciale Zonadem, i quali si sono soffermati sulla necessità di adeguare la carta costituzionale alle sfide poste dall'attualità e sulla importanza di analizzare la sostanza della riforma, senza fermarsi agli slogan di chi la critica senza entrare mai nel merito. “Proseguiamo convinti – ha detto il consigliere Bevacqua, coordinatore regionale di Zonadem – nell’impegno che già condusse alla raccolta delle oltre 2.000 firme a suo tempo depositate e alla costituzione dei 70 comitati referendari attivati da giovani, docenti universitari, lavoratori, professionisti, imprenditori. La nostra azione è finalizzata a discutere nel merito le ragioni del sostegno a una riforma che riteniamo necessaria per il nostro Paese, giacché non intendiamo la consultazione referendaria come un plebiscito pro o contro Renzi: i cittadini devono essere messi nelle condizioni di comprendere che il disegno di legge costituzionale consentirà all’Italia di porsi in linea con il profilo di modernità e di efficienza degli altri Paesi europei. È di primaria importanza evitare di limitarsi a un dibattito asfittico fra addetti ai lavori: dobbiamo dimostrarci capaci di coinvolgere anche e soprattutto i tanti che sono esterni ai partiti. Allo stato attuale dei fatti, il fronte del no, riunisce tutti coloro che vogliono che le cose restino così come sono: votare no, significherebbe condannare il nostro paese all’immobilismo per i prossimi decenni. La presenza della onorevole Sereni, che ringrazio per la generosa disponibilità, contribuisce a rappresentare la prova tangibile dell'attenzione che i vertici nazionali rivolgono verso il lavoro costante del movimento Zonadem”. Il segretario regionale del PD, Ernesto Magorno, si è detto certo della bontà della proposta che il partito ha posto in essere. Ha concluso, quindi, i lavori Marina Sereni, vicepresidente della Camera, affermando con chiarezza che "sarà essenziale raccontare a tutti la riforma con parole semplici e nette. Il tema del funzionamento delle istituzioni esiste sin dai tempi della Costituente e già il relatore Ruini, nel 1947, rilevava le gravi difficoltà incontrate nello scrivere la seconda parte della Costituzione, così come, nel 1951, Dossetti sottolineava l'esser lento e farraginoso dell'iter legislativo. Dal punto di vista strettamente politico, l'urgenza della riforma è avvalorata dalle vicissitudini che l'attuale legislatura ha vissuto sin dal suo inizio. Nessuna riforma è perfetta, neanche questa: ma è un passo avanti enorme e dobbiamo avere il coraggio di dire Sì a un cambiamento atteso da decenni. La democrazia funziona se rappresenta e se decide".


di Redazione | 27/09/2016

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