Lo storico locale, nonché ex amministratore comunale, Palmiro Maierù, continua a essere un attento osservatore del parco archeologico di Paludi. L’esperto si è recato, ancora una volta a Castiglione. “La consueta mia visita”, ha scritto in un’apposita nota, “non porta nulla di buono a stagione estiva avanzata”. E ha spiegato che “le emergenze più importanti (porta est, teatro, edifici pubblici, lungo muro, edifici privati) non sono visibili: sono coperte da erbe e vegetazione varia”. Maierù ha raccontato che “solo il viale centrale è stato pulito di recente perché dovevano passare dei ciclisti”. Dunque, ancora, non si è provveduto a riparare “la rete tagliata di fianco al cancello di ingresso principale, un’ altra rete in prossimità della torre nord da cui entrano animali; il cancello a sud (lato grotta) è aperto da molti anni”. A tutto ciò “si aggiunge che anche il cancello prossimo alla grande porta est (lato Coserie) è aperto e nelle vicinanze interne sono evidenti molti escrementi di animali”. Inoltre, “dei rami secchi (dopo un incendio) di tanti alberi di ulivo che si trovano fra la porta est e la torre nord e che deturpano l’ambiente”. L’input di Maierù, quindi, a un maggiore impegno, anche da parte dell’ente locale, affinché questo interessante sito archeologico possa essere punto di attrazione turistico per Paludi e l’intero territorio.
di Redazione | 15/07/2016
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