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Cosenza (Cosenza) - Nella prossima settimana in edicola il nuovo libro di Beniamino Donnici


Nella prossima settimana sarà nelle librerie l’ultimo libro di Beniamino Donnici.  E' il diario, il viaggio  su un'Isola speciale. Non una delle tante ‘isole dei famosi’. Ma proprio quella sul lago di Orta, dove il tempo sembra improvvisamente fermarsi, anzi tornarsene indietro sull’altra riva, col battello che ti ha appena scaricato. Il tempo, all’Isola, ha il ritmo di una preghiera incessante, che si diffonde dalle grate del Monastero benedettino di clausura Mater Ecclesiae, e vi torna indietro. Come un respiro. Come la lieve risacca del lago. Puoi incontrarci "addirittura" Dio, da quelle parti. E dialogare con lui. Nel silenzio. Che non è assenza di rumori, ma spazio del cuore che si apre al Mistero. Palpito dopo palpito. 
Un viandante, senza averlo scelto, vi è approdato proprio nel giorno del suo sessantesimo compleanno. E quel viandante è proprio l’autore, “psichiatra disarcionato da cavallo lungo una delle tante vie di Damasco”. Che commenta “Ero talmente stupito e commosso da quello che accadeva all'Isola, da riuscire per la prima volta nella mia vita a scrivere un diario. Il diario di quei “7 giorni” di sosta in questo piccolo paradiso monastico, come lo ha definito il cardinale Ravasi. 
Pensavo di essere da solo, sull’Isola. E invece sbucavano come fantasmi dall’unica via che sale dal lago e vi riscende, girando intorno alle mura del Monastero, altri pellegrini. Altre vite, altre storie. Ciascuno con in spalla la sua croce. Magari per lasciarla lì da qualche parte, per sempre, oppure per imparare ad amarla…  Ma ciascuno anche con quel gran bisogno di risposte, e quell'estremo desiderio di pace”. Così, di storia in storia, il diario diventa “un piccolo romanzo” sull'Amore. L'Amore che accoglie, che guarisce, che restituisce fiducia e speranza a chi pensava di averli perduti per sempre. L’Amore! Come quello di una minuta Madre abbadessa, nei cui occhi il Cielo si è compiaciuto di riversare tutto il suo abbagliante azzurro. Da dove viene la voce di quella monaca, profonda e leggera come il bisbiglio di un angelo? Da quale sapienza scaturiscono le sue parole? Me lo sono chiesto tante volte, guardandola.
E poi arriva 7, un numero, il titolo del libro: la sintesi "matematica" della "magia" della Fede. Quel 7 conclusione della Creazione, perfezione di Dio che permette all'uomo di elevarsi. "Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che Egli creando aveva fatto...". Il numero dalla santa valenza per eccellenza, che sempre ricorre nei testi biblici. Il numero del compimento, della completezza.
Continuo a interrogarmi ancora oggi, a distanza di tre anni, sul perché una creatura così speciale come Anna Maria Cànopi, “poetessa di Dio”, faro luminoso del monachesimo mondiale, abbia scelto di dialogare con due laici – uno psichiatra e un cronista – intervenendo sui dubbi, le vicende, le storie che affiorano in questo libro. Perché? Non c'è una spiegazione, “7” è la spiegazione. 


di Redazione | 10/06/2016

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Cosenza, 10/06/2016
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