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Cosenza (Cosenza) - La legalità motore di sviluppo. Tenuto un dibattito alla Camera di Commercio


E’ stato un dibattito concreto e aperto fra i ragazzi delle scuole del cosentino e gli illustri relatori ospiti dell’iniziativa voluta dalla Camera di Commercio sul delicato tema della legalità. Un dibattito innovativo nella formula che ha voluto ribaltare gli schemi con i ragazzi che hanno posto le loro domande e i relatori che hanno provato a dare delle risposte su temi così scottanti. Il senso di isolamento che spesso pervade chi si oppone al mancato rispetto delle regole; l’esigenza di uno Stato che tuteli in maniera pervasiva i cittadini senza trasformarsi in Stato di Polizia; l’ascesa continua della criminalità organizzata che è diventata fenomeno planetario con mille ramificazioni;  il clima di sfiducia legato al riscontro quasi quotidiano con esempi di corruttela anche in istituzioni importanti e statuali; il problema della microcriminalità senza dimenticare gli ultimi tragici accadimenti di Parigi che pongono delle problematiche forti in ordine al tema dell’accoglienza. A rispondere alle domande dei ragazzi sono stati chiamati magistrati, massimi esponenti delle forze dell’ordine, preti di strada come Don Aldo Bonaiuto, esponenti dell’associazionismo come Raffaele Bonanni e manager come Pasquale Ambrogio, capo Affari legali di Invitalia. Il presidente Klaus Algieri, nei suoi saluti di benvenuto seguiti a quelli del Prefetto Gianfranco Tomao, ha spiegato come la legalità ha fatto il suo motto (#opencamera) dopo aver ringraziato i relatori intervenuti e soprattutto i ragazzi che saranno i futuri protagonisti della società. Per Algieri le CCIAA svolgono un ruolo chiave nella diffusione della cultura della legalità. Un intero paragrafo della relazione previsionale e programmatica è dedicato al tema con particolare attenzione alla sicurezza delle imprese maggiormente esposte alla criminalità. Diversi sono stati i contributi a fondo perduto alle micro e piccole imprese per battaglia contro la illegalità. Il registro delle imprese è un importante strumento per la legalità perché dà la radiografia di ogni singola impresa dai soci agli amministratori a tutti i dati sensibili.  La camera cerca canali virtuosi di collaborazione. Nel mese di settembre 2015 con il Tribunale di Castrovillari, rappresentata dalla dottoressa caterina Chiaravalloti, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa sulla mediazione del contenzioso per smaltirlo. Presso lo stesso tribunale è prevista l’apertura di uno sportello camerale di conciliazione e arbitrato. Ai giovani che vogliono mettersi in gioco Algieri ricorda le nuove opportunità legate all’alternanza scuola/lavoro che è uno strumento che CCIAA e Scuola hanno adottato per diffondere la cultura della legalità fra i giovani. Rispetto agli stimoli dei ragazzi la presidente del tribunale di Castrovillari, Chiaravalloti, ha ribadito il senso dell’inno nazionale francese e come la rivoluzione abbia influenzato il nostro ordinamento giuridico. “Invito i giovani – ha detto – a non rassegnarsi rispetto alla illegalità e farsi portatori di indignazione e protesta verso queste tematiche”. Il segretario generale Anm, Maurizio Carbone, ha risposto agli studenti illustrando i progetti sulla legalità che l’associazione sta portando avanti per contrastare l’isolamento e la delegittimazione che le forze di Polizia e la magistratura stanno subendo anche come strategia della criminalità organizzata. “La mafia – ha concluso citando Caponnetto – ha più paura della scuola e del carcere”. La Mingrone, presidente del tribunale di Cosenza ha invitato i giovani al senso di legalità e responsabilità. Maurizio Bonanni, presidente di Italia più ha elencato gli effetti negativi in temrini di Pil della criminalità sulla macroeconomia italiana e ha indicato l’associazionismo come rimedio. Massimo Forciniti, del Csm, ha ribadito l’impegno della magistratura sul fronte e ha esaminato il concetto di legalità che deve essere inteso non come legalismo, ma come rispetto delle regole del vivere civile. Il Procuratore Aggiunto della Dda, Vincenzo Luberto, ha parlato di come la ‘ndrangheta abbia travalicato i confini nazionali. Ha inoltre spiegato che la mafia è lo strapotere dei forti sui deboli. Ma siccome i deboli sono più numerosi possono unirsi e non bisogna perdere la speranza. Ambrogio, capo affari legali di Invitalia, ha spiegato l’attività dell’istituzione nel supporto all’economia sana. Marisa Manzini, Procuratore Aggiunto di Cosenza, ha invece posto l’accento sul rischio di guardare chi è diverso da noi come il pericolo, di farsi prendere da una psicosi collettiva contro gli immigrati. Molto toccante la testimonianza di don Aldo Bonaiuto che con la comunità Papa Giovanni XXIII da anni si occupa degli ultimi della nostra società. Don Aldo ha ribaltato il discorso invitando gli adulti a tornare a scuola, alla scuola della verità. “La diversità è vita, ma la divisione è morte come dimostrano i fatti di cronaca di questi giorni. Gli adulti litigano e insegnano al litigio, non propongono più un modello di vita positivo”. Le conclusioni sono state affidate al Vice Capo della Polizia, Matteo Piantedosi, che ha citato i 16 miliardi di investimenti esteri persi per la illegalità negli ultimi 5 anni. Un altro dato è il patrimonio sequestrato negli ultimi tre anni alla criminalità organizzata che ammonta a 17 miliardi di euro e i beni confiscati per otto miliardi. Un dato importante che significa che il fenomeno è certamente grave, ma c’è anche una struttura attrezzata per combatterlo. Francia e Germania non hanno questo tipo di tutele che l’Italia ha. Abbiamo strutture antimafia organizzate per combattere e reprimere questo tipo di fenomeni. Altri numeri importanti riguardano ad esempio i 12 miliardi di euro investiti in provincia di Cosenza per il piano Azione giovani con interventi di inclusione sociale e contrasto alla criminalità giovanile. L’Italia è l’unico paese in Europa che ha un programma simile perché la prevenzione è prioritaria alla repressione, senza voler negare il problema.

di Redazione | 21/11/2015

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