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Cosenza (Cosenza) - Oggi avvocati e giornalisti discuteranno di deontologia professionale sul diritto all’informazione e la tutela del minore


L’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, Sezione Distrettuale di Catanzaro, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Cosenza e l’Ordine dei Giornalisti della Calabria, ha organizzato un convegno sul tema “Il diritto all’informazione e la tutela del minore tra Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, Carta di Treviso e deontologia professionale”. L’evento info-formativo si terrà oggo pomeriggio, giovedì 12 novembre 2015, alle ore 16, nella sala della Biblioteca “Arnoni” dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, presso il Tribunale di Cosenza. Il tema dei lavori sarà introdotto dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, subito dopo i saluti di rito affidati al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, Oreste Morcavallo, e alla presidente della Sezione AMI di Catanzaro, Margherita Corriere. Ai lavori, moderati dal giornalista Valerio Caparelli, addetto stampa dell’Ami Calabria, parteciperanno illustri relatori: il Sostituto Procuratore della Repubblica, Antonio Tridico; il giornalista e presidente del Circolo della Stampa di Cosenza “Maria Rosaria Sessa”, Gregorio Corigliano; il medico legale Sergio Funicello; lo psichiatra e criminologo Paolo De Pasquali; il direttore responsabile di TEN, Attilio Sabato; lo psicologo e psicoterapeuta Marco Pingitore; il direttore responsabile del magazine “La Voce dell’ANC” di Cosenza, Luigi Lupo; la presidente dell’INAMEF, Tiziana Rizzo. Ospite d’eccezione la famosa psicologa, psicoterapeuta e criminologa, Anna Maria Casale. La Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo, agli articoli 3 e 16, aveva sancito il divieto di interferenze arbitrarie o illegali nella vita privata del minore, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza, di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione, anche in considerazione della sua fragilità e alla ridotta capacità di difesa. L’ordinamento nazionale, a sua volta, sancisce il divieto di pubblicazione e divulgazione, con qualsiasi mezzo, di notizie o immagini idonee a consentire l’identificazione del minore coinvolto in un procedimento. Tra le iniziative assunte a protezione dei minori dall’invasività dei mezzi di comunicazione di massa, la Carta di Treviso del 1990 - aggiornata nel 2006 alla luce delle osservazioni del Garante della Privacy - rappresenta un importante documento di autoregolamentazione, in quanto ribadisce che il diritto all’informazione non può pregiudicare i fondamentali diritti delle persone in crescita, meritevoli di una tutela privilegiata. “Deve ritenersi principio ineludibile, riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori, la necessità di non amplificare gli effetti negativi del processo attraverso l’utilizzo di mass media che possono condurre a sensazionalismi e forme di speculazione o strumentalizzazione da parte degli adulti coinvolti. I principi fondamentali della Carta di Treviso – dichiara in una nota di presentazione l’avvocato Margherita Corriere - vengono recepiti e rielaborati dal Codice di Deontologia dei Giornalisti, stabilendo all’art. 7 che “il diritto del minore alla riservatezza deve essere sempre considerato come primario rispetto al diritto di critica e di cronaca. Ma anche nel corso di procedimenti concernenti minori, l’avvocato deve astenersi dal rilasciare interviste relative al procedimento e al comportamento dell'Autorità Giudiziaria o degli operatori istituzionali chiamati a collaborarvi. Va tuttavia osservato che spesso le notizie relative a tali procedimenti appaiono comunque sui media, accompagnate da visioni e prospettive non sempre compatibili, anzi spesso opposte, alla realtà degli atti processuali relativi al minore. In tali casi è doveroso per il difensore effettuare la rettifica delle notizie diffuse che ledano la posizione del minore, prestando particolare attenzione che tali rettifiche non ledano il suo diritto alla riservatezza, diritto che deve essere sempre considerato come prioritario rispetto al diritto di critica e di cronaca”. La presidente della Sezione Distrettuale AMI di Catanzaro, Margherita Corriere, fa anche rilevare che il ruolo dell’avvocato che si occupa di cause di diritto di famiglia e di diritto minorile è diverso e molto delicato, per la peculiarità delle vicende su cui si va a incidere. È necessario che tutti i professionisti impegnati in tali cause ispirino il proprio comportamento al concetto di responsabilità deontologica, legato alla tutela dell’interesse del minore, favorendo una comunicazione costruttiva basata sullo scambio di conoscenze, con la finalità d’implementare sinergie e obiettivi condivisi. A chiusura dei lavori di questo importante convegno verrà resa pubblica la nomina del neo avvocato Federica Candelise a responsabile GiovAMI del Distretto di Catanzaro.

di Redazione | 12/11/2015

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