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Taverna (Catanzaro) - Sagra della salsiccia e della patata silana: trentadue anni e non sentirli!


Ancora una volta il fascino autunnale della Sila Piccola incontra i piaceri della tradizione più antica, in occasione della XXXII Sagra della salsiccia e della patata silana, che ha caratterizzato il weekend  montano della provincia catanzarese. Trentadue anni di continuo mutamento, pur restano fedele alla sua appartenenza e alla sua terra madre: la splendida cornice naturale del villaggio Cutura Sila, grazie all’amministrazione del Comune di Taverna retta dal neo sindaco,  Sebastiano Tarantino. Una grande festa dell’arte gastronomica, caratterizzata dalla partecipazione di tanti diversi artigiani, provenienti da tutta la regione, che hanno guidato i visitatori verso la riscoperta di tesori culturali e culinari, che sembravano perduti. Dal cesto artigianale all’antico utensile da lavoro, dall’apicoltore al casaro, dall’espositore di formaggi e salumi tipici a quello di ortaggi e patate, passando per l’arte e le tradizioni, nelle quali musica e gioco hanno accompagnato i sapori e la naturalità di qualcosa di buono. Per dipingere al meglio il Benessere si è pensato di articolare l’evento in due giornate, la prima dedicata esclusivamente all’esposizione di prodotti tipico/artigianali, la seconda dedicata alla preparazione delle tradizionali porzioni Sagra e pietanze a base di Patata oltre che all’esposizione di prodotti tipico/artigianali come il giorno precedente. Le note della Banda musicale di Albi,lasciava spazio alle tarantelle che scandivano il ritmo dei giochi di gruppo: dal Tiro alla Fune al gioco della Pignatta; dalla corsa con i sacchi ai giochi tradizionali a base di premi culinari, senza dimenticare i più piccoli, che hanno potuto  dar sfogo al loro divertimento nell’area gonfiabili allestita per l’occasione. Protagoniste dell’evento, come sempre, il prodotto primordiale del nostro territorio, La Patata Silana, proponendola sotto vari aspetti proprio nel periodo in cui essa viene estratta dal grembo della madre terra, così da farne anche assaporare la sua umile freschezza, mentre si sposa con la tradizionale salsiccia catanzarese. Un modello che continua a essere vincente perché, valorizza il territorio montano, favorendo la scoperta dei più antichi sapori,incentivando così il turismo locale a Km 0 e stimolando anche una conoscenza più forte e consapevole delle ricchezze culturali e ambientali del nostro territorio e della nostra tradizione.

di Redazione | 27/10/2015

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