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Cosenza (Cosenza) - “L’INTERVENTO” Sanità, l’apprezzamento del consigliere regionale Salvatore Magarò verso il neo Commissario dell’azienda ospedaliera


<<E’ la prima volta in cui mi capita di leggere che un commissario di un’azienda ospedaliera, ancora prima del proprio insediamento, dichiara che la parola d’ordine cui si ispirerà sarà la meritocrazia. Non ho ancora avuto il piacere di conoscere il dott. Gangemi, ma certo le affermazioni che ha rilasciato alla stampa locale sono un ottimo biglietto da visita che inducono alla fiducia ed all’ottimismo. Per la prima volta si sente parlare di meritocrazia in un settore tradizionalmente ostile a chi ha professionalità e competenze, in un settore in cui nelle scelte passate spesso sono state premiate le appartenenze e non le capacità, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Si tratta di una svolta radicale sotto il profilo politico-amministrativo, di una innovazione che va applicata non soltanto alla sanità ma a tutti i settori pubblici della Calabria. Nella regione delle raccomandazioni, delle clientele, delle corporazioni, delle oligarchie, il termine “meritocrazia” è la parola magica che può liberare la Calabria dalle sue croniche difficoltà. Siamo stati protagonisti nell’ultimo anno, insieme ai giovani aderenti al laboratorio politico-culturale “La Calabria che non c’è” di una battaglia vigorosa per l’affermazione del merito. Lo abbiamo fatto con una petizione che ha raccolto circa diciottomila firme in tutta la provincia e con una serie di riunioni, di incontri pubblici, di dibattiti organizzati sul territorio. La nostra campagna è stata alimentata dalla convinzione che la meritocrazia debba essere la cifra, l’unico sistema su cui puntare per emancipare la Calabria e liberarla dai lacci del nepotismo e delle clientele. Consideriamo la meritocrazia un principio di giustizia sociale, il fondamentale elemento di una comunità in cui tutti i soggetti hanno il diritto di godere di eguali opportunità di formazione e di crescita anche sotto il profilo professionale. Per questo le parole del neo commissario Paolo Maria Gangemi, quando individua nella meritocrazia e nella qualità la bussola, il punto di riferimento cui intende attenersi nel difficile compito che lo attende alla guida dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, devono essere accolte con grande apprezzamento. E’ il segnale che qualcosa sta cambiando e che esiste la volontà di contrastare caste e privilegi, di sovvertire l’odiosa prassi della raccomandazione, dei favoritismi verso gli amici degli amici, responsabile in larga parte dei guasti e delle inefficienze che affliggono la Calabria>>.  

di Redazione | 15/07/2010

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