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Rossano (Cosenza) - Il 16 luglio presentazione del volume curato da Palmiro Maierù: Il Catasto Onciario di Rossano (1743)


Venerdi 16 luglio nella Sala Rossa di Palazzo S. Bernardino di Rossano, nell’ambito dell’Estate Rossanese organizzata dal Comune, sarà presentato il volume Il Catasto Onciario di Rossano (1743), una pubblicazione curata da Palmino Maierù ed edita dalla Editrice Libreria <<Aurora>< di Corigliano Calabro (www. editriceaurora.it). Relazionerà – riferisce testualmente una nota stampa - il dott. Mario Spizzirri, esperto, e coordinerà i lavori il dott. Francesco Sapia, giornalista. E’ un corposo volume di 656 pagine oltre 16 di foto in cui, oltre alla trascrizione integrale del catasto, si presentano con dovizia di tabelle, grafici ed appendici la situazione demografica, sociale ed economica della città bizantina. Si possono conoscere, quindi, le famiglie, i cognomi, la loro provenienza, i loro beni stabili e non. Si possono ritrovare i propri antenati fra i “fuochi” di circa 270 anni fa. Il catasto onciario, come è noto, è la fotografia di una Comunità in un dato periodo. Il catasto è detto anche Carolino, dal Re di Napoli Carlo di Borbone (1734-1759) che volle fare redigere un nuovo catasto affinchè le tasse, ovvero “i pesi”, fossero ripartiti con uguaglianza e che il povero non fosse caricato più delle sue deboli forze, ed il ricco pagasse secondo i suoi averi. Queste buone intenzioni del Re non si tradussero completamente in realtà nel catasto se è vero che le esenzioni e i privilegi, la sperequazione tra ricchi e poveri, la conferma del tributo personale sulla testa e sulle braccia dei lavoratori, la stessa valutazione approssimativa dei beni stabili, fecero sì che il catasto napoletano restasse inferiore a quelli contemporanei del Piemonte e della Lombardia. Il catasto di Rossano è un’opera importante ed eccezionale per le informazioni che riesce a dare e la sua pubblicazione va ad aggiungersi a quelle già edite sulla storia della città colmando un vuoto che riguarda il Settecento. Questa, inoltre, dà un fondamentale contributo alla storia del Principato di Rossano nel ‘700.    

di Redazione | 11/07/2010

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