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Cassano Allo Ionio (Cosenza) - Il 27 maggio verrà emesso il francobollo con il Museo di Sibari


Il sindaco Gianni Papasso e l’amministrazione comunale della Città di Cassano All’Ionio, il cui territorio ingloba la mitica Sibari, plaudono, esaltandola, alla scelta operata da Poste Italiane di dedicare, in occasione dell’emissione di una nuova serie di francobolli che vedrà la luce il prossimo 27 maggio, a Sibari, con particolare riferimento al Museo archeologico nazionale della Sibaritide, un francobollo del valore di € 0,80. Per il sindaco Papasso, fiero e soddisfatto per la bontà e le finalità del progetto di Poste Italiane, destinato a promuovere sei nuove “cartoline” del nostro Bel Paese, rappresenta un giusto riconoscimento per uno dei siti archeologici più importanti e interessanti della storia antica. L’antica Sybaris, venne fondata dagli Achei guidati da Is d’Elice, tra i fiumi Kràthis e Sybaris nel 720 a. C. La tradizione computa in 210 anni la durata della vita della Polis, dal momento che la distruzione avvenne nel 510 a. C. a opera dei crotoniati. Sybaris, fu la più ricca e antica colonia achea d'Italia. Dopo Taranto, fu la più grande città della Magna Grecia, la sua popolazione contava 100 000 abitanti. Oggi, il viaggio nel tempo per ripercorrere il mito di Sibari, può essere vissuto presso gli ambienti del Museo Archeologico della Sibarite, adiacente agli scavi, che si articola in cinque sale espositive che conducono il visitatore in un percorso cronologico, che parte dal periodo protostorico, passa per quello precoloniale e coloniale, fino ad arrivare al periodo classico, ellenistico, romano e brettio, per offrire al visitatore un quadro dell’evoluzione della cultura materiale, di cui Sibari è una parte importante, ma non isolata, di tutta la Sibaritide. La nuova serie di francobolli, ne comprende, come dicevamo, uno dedicato al Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. Il francobollo che sarà emesso, riporta la struttura museale e mostra e due reperti: il “Toro Cozzante”e un’arula con pantere e cinghiale. Il Toro Cozzante, simbolo di fiera potenza, venne rinvenuto nel luglio del 1994, presso gli scavi archeologici siti in località Casa Bianca, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, in collaborazione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene. A differenza delle altre famose statue in bronzo di cui si fregia la Calabria, come i Bronzi di Riace, del Toro sibarita, si conosce esattamente il contesto di  provenienza. Essa, infatti, è stata rinvenuta in un importante edificio romano. Il “Toro Cozzante”, nel mondo antico, identificava la città di Thurii. L’effige, era, infatti, riportata sulle monete di argento e di bronzo che Thurii coniava intorno al quattrocento a.C. Il sindaco Gianni Papasso, ha, infine, riferito, che il 27 maggio prossimo, in occasione dell’emissione della nuova serie di francobolli, presso il Museo archeologico nazionale della Sibaritide, Poste Italiane procederà all’annullo filatelico. Sarà un importante momento storico da vivere insieme.  

di Redazione | 24/05/2015

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