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Porto San Giorgio (Fermo) - Filiera corta locale: allevatori, aziende agricole e regione lanciano una nuova rete di qualità


Una nuova “Filiera Corta locale” dei prodotti dell'allevamento marchigiano, una nuova rete di 20 aziende pronte ad offrire al pubblico le proprie eccellenze insieme a quelle degli altri associati. Si definirà tutto questo, martedì 18 novembre 2014, alle ore 9,30, presso il ristorante “Il Caminetto” a Porto San Giorgio (FM). L’incontro è l’ultimo di una serie organizzata su tutto il territorio regionale con i portatori d’interesse locali allo scopo di definire linee guida e azioni da intraprendere. In particolare si porteranno in discussione con le autorità locali e la Regione Marche le priorità della nuova filiera corta. L’iniziativa, ideata dall'ARA Marche e da ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali (D3A) dell'Università Politecnica delle Marche, è rivolta a tutte le aziende che allevano varie specie e razze di animali da reddito e che trasformano il prodotto all’interno della stessa azienda ossia, nelle macellerie aziendali, caseifici aziendali, salumifici aziendali, agriturismi, imbottigliamento di latte pastorizzato, distributori di latte crudo o altri prodotti di trasformazione. In occasione dell’incontro, si svolgerà anche una mostra con degustazione dei prodotti della “Filiera Corta” provenienti dalle aziende partecipanti all’iniziativa, per favorire lo scambio dei prodotti locali nei punti vendita dei partecipanti alla progettazione dell’accordo di filiera. Sarà anche un momento per rendere evidente l’importanza e l’efficacia di azioni di aggregazione come queste che da una parte offrono al consumatore un carnet qualitativo di prodotti locali in diversi punti vendita marchigiani e, dall’altra, permettono di rafforzare e di migliorare le performance di mercato alle aziende locali in un momento di crisi per le imprese agro-zootecniche. È importante considerare che molte imprese zootecniche operano in aree marginali e svantaggiate dell’entroterra marchigiano. Mantenere in vita le imprese zootecniche in questi ambienti vuol dire salvaguardare il territorio, la biodiversià animale e vegetale fornendo produzioni che si differenziano per storia, cultura, tradizione e qualità a tutto beneficio dell’economia locale e del consumatore.

di Redazione | 17/11/2014

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