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Crosia (Cosenza) - Assenza della Calabria alla Borsa internazionale del Turismo: le critiche di Rizzo (Gal Sila Greca)


Il direttore del Gal “Sila Greca basso Jonio cosentino”, Francesco Rizzo (foto), avendo partecipato alla XVII edizione della Borsa Mediterranea del turismo archeologico di Paestum, ha notato l’assenza della Calabria, quindi, per stigmatizzare ed evidenziare tale situazione, ha scritto una lettera aperta ai canditati alla Presidenza della Regione Calabria. Ha esordito spiegando che si è trattato di una manifestazione di respiro internazionale tesa a promuovere non solo l’immagine ma anche le attività turistiche relative all’archeologia e più in generale alle evidenze culturali e ambientali dei territori>>. Il direttore del Gal, inoltre, ha sottolineato che la manifestazione che, ai più alti livelli, <<non solo dà spazio agli espositori ma è integrata con convegni, interventi, premi che vedono protagonisti grandi personalità è anche molto interessante per la presenza di oltre 100 buyer provenienti da tutti i continenti che, durante l’intera manifestazione, hanno contatti con gli operatori del settore per comprare/vendere destinazioni e pacchetti turistici>>. Lo stesso Rizzo , ha fatto notare che il Gal Sila Greca segue questo evento da tre anni con grandissimo interesse per le presenze da grandi numeri <<come le prestigiose collaborazioni di organismi internazionali quali Unesco, Unwto e Iccrom, oltre 10mila visitatori, 130 espositori con 25 Paesi esteri, 50 tra conferenze e incontri, 300 relatori, 250 operatori dell’offerta, 100 giornalisti>>. Dopo tali premesse, Francesco Rizzo ha esternato la sua <<grandissima mortificazione, nel constatare che la Calabria>>, ha scritto testualmente <<che tutti sosteniamo essere, in fatto di archeologia, una delle più interessanti regioni italiane, è stata completamente assente, fatta eccezione per il nostro modestissimo 3x3 condiviso con il Gal Federico II>>. Rizzo, inoltre ha riferito che i referenti del Gal sono stati contattati da migliaia di visitatori. E ha commentato: <<In una mostra che presenta a mezzo mondo le bellezze archeologiche, culturali, paesaggistiche del Mediterraneo, del medio ed estremo Oriente, dell’America del Sud, di Paesi atlantici>>,quelle calabresi <<semplicemente non esistono>>. In conclusione il suo appello. <<Che non capiti più. Che ci si prepari in tempo. Che si diano alla nostra Regione e ai nostri operatori culturali e turistici quella visibilità e quelle opportunità che possono trasformare l’archeologia in un fattore di vero sviluppo per la nostra terra>>.

di Redazione | 06/11/2014

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