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Rossano (Cosenza) - Il 2015 sarà l’Anno del Codex, sinergie positive. Antonelli: Facciamo studiare il tossanensis nelle scuole


Il 2015 sarà l’Anno del Codex. Un anno che vedrà impegnati sinergicamente le Istituzioni cittadine, la Chiesa diocesana e le forze imprenditoriali operanti sul territorio, nel rilancio turistico-culturale di Rossano e del territorio. Nelle prossime settimane, appena insediato il neo Arcivescovo eletto di Rossano-Cariati Mons. Giuseppe Satriano, sarà convocato un tavolo permanente di confronto per pianificare le strategie d’azione in vista del ritorno in Città del Rossanensis e, quindi, tutte le iniziative necessarie ad attrarre e saper ospitare nuovi flussi turistici. Nel frattempo, però, urge iniziare a educare, da subito, gli stessi rossanesi sull’essenza del Codice Purpureo: cos’è e cosa, soprattutto, rappresenta ancora oggi nella Storia d’Europa e della Chiesa. Per questo serve coinvolgere in questo processo di formazione costante anche le scuole e le associazioni. Da qui la nuova proposta di Antonelli: Facciamo studiare il Codex ai nostri ragazzi!    È quanto scaturito dal riuscito e partecipato confronto-dibattito “Rossano custode di Patrimoni universali: il 2015 sia l’anno del Codex” promosso dal vice presidente del Consiglio comunale Lorenzo Antonelli in collaborazione con Cmp Agency, tenutosi presso il Gypsy Restaurant sul lungomare Sant’Angelo a Rossano.   Imprenditori, clero e amministratori a confronto per dire sì ad un percorso univoco che possa portare ad una proficua e quanto più omogenea promozione del prezioso Evangelario custodito nel museo di Arte sacra, nel Centro storico. Al dibattito, aperto da Lorenzo Antonelli, padrone di casa, e moderato dal giornalista Marco Lefosse, è intervenuto il Sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti. Che ha ribadito la necessità di avviare un confronto quanto più condiviso sulle prospettive di rilancio del Codex. Il potenziale turistico ed economico di questo territorio – ha ricordato il Primo cittadino – passa dalla capacità di saper mettere in cantiere iniziative di sviluppo virtuose. Quella del Codex è un’occasione unica, che solo vedendoci agire in sinergia potrà garantire gli sperati risultati. Serve unione d’intenti e la volontà di consolidare il rapporto tra le diverse forze sociali che vivono ed operano in Città. Noi ci crediamo e per questo – ha annunciato Antoniotti – nelle prossime settimane, dopo l’insediamento di Mons. Satriano, mi farò promotore di convocare un tavolo permanente per discutere proprio di questo piano d’azione turistico-culturale che dovrà vederci impegnati ognuno per la sua parte. – Quello che ci aspettiamo – ha aggiunto l’Assessore alla Cultura Stella Pizzuti – è una grande operazione di marketing che potrebbe essere supportata anche dai nuovi finanziamenti regionali, creati proprio per la promozione delle emergenze culturali e destinati alle imprese private che vogliano sviluppare e concretizzare nuove idee.   Numerosi gli interventi, le idee e le provocazioni lanciate dal terrazzo bianco del Gypsy, arricchito per l’occasione dagli splendidi manufatti in argento del maestro orafo crosiota Domenico Tordo, raffiguranti le tavole del Codice Purpureo. Suggestiva, pregna di nozioni e curiosità sulle origini del Manoscritto, che andrebbero maggiormente approfondite con iniziative culturali scientifiche già nei programmi dell’Università Popolare diretta dal Prof. Giovanni Sapia presente al dibattito, la lezione del Prof. Filippo Burgarella, ordinario di Storia bizantina presso l’Unical e direttore dell’Iraceb.   Pieno sostegno all’iniziativa e soprattutto alle fasi programmatiche e attuative che scaturiranno per aprire l’’Anno del Codex è stato espresso da Mariella De Florio, amministratore delegato di Simet SpA. La valorizzazione di un brand così importante quanto strategico qual è Rossano Città del Codex – ha detto – può diventare un’azione di marketing vincente se la si affronta facendo leva su una proficua cooperazione tra i diversi attori interessati. E la nostra azienda, da sempre impegnata nel far conoscere il volto positivo di una Calabria che sa fare impresa, non farà mancare il suo contributo per garantire una programmazione di qualità e di ampie vedute. - Investire in cultura fa girare l'economia dei luoghi, ecco perché – ha aggiunto Fortunato Amarelli, massimo rappresentante dell’omonima storica fabbrica di Liquirizia e del Museo storico della Liquirizia che anche quest’anno ha fatto registrare presenze record - è necessario che il mondo dell'impresa si interessi sempre di più dell'industria culturale offerta dai nostri centri storici e dai nostri parchi archeologici. declinare il turismo al plurale significa comprendere che più si arricchisce l'offerta identitaria, più si diversifica e destagionalizza la domanda e quindi il flusso e la permanenza dei visitatori. - Un’idea, questa, condivisa anche dagli operatori turistici Antonio Tedesco (Andirivieni Travel) e Antonio Monaco (Hotel San Luca). Per Enzo Lapietra, massimo esponente dei giovani di Ance-Confindustria Cosenza ed editore del settimanale Eco dello Jonio, il rilancio delle aspettative turistiche e delle nuove migrazioni dei flussi turistici verso il nostro territorio passa da una visione globale e d’insieme del patrimonio artistico. È necessario – ha ribadito Lapietra – creare una rete culturale delle nostre emergenze artistiche. Promuovere e comunicare le nostre bellezze partendo proprio dal Codex, ma per far conoscere ai visitatori anche quelli che sono gli altri gioielli che arricchiscono il vasto comprensorio della Sibaritide e che rimangono ancora sconosciuti. Il riscatto economico di quest’area della Calabria passa, dunque, anche dalla necessità di fare squadra tra i territori.   La diocesi di Rossano-Cariati, principale attore nel piano di rilancio del Codex, rappresentata per l’occasione da Don Giuseppe Scigliano, direttore dell'Ufficio per l'insegnamento della Religione cattolica, ha garantito la sua disponibilità ad interagire con le forze sociali della Città per pianificare tutte le azioni necessarie alla promozione del prezioso libro custodito nel museo diocesano di Arte sacra. Un monumento vivente – ha ricordato – che per troppi anni è stato abbandonato alla sua sorte e che grazie all’interessamento della Chiesa è stato rigenerato. Ora serve il contributo di tutti per far conoscere questo inestimabile patrimonio e soprattutto per tutelarlo.   Da qui la nuova proposta lanciata dal vice presidente del Consiglio comunale, Lorenzo Antonelli, a cui va il merito di aver riacceso i riflettori su questa importante risorsa della Città, affinché il Codex Purpureus Rossanensis venga insegnato anche nelle scuole. È del tutto paradossale – commenta soddisfatto Antonelli all’indomani del primo confronto-dibattito – come gli stessi rossanesi non conoscano le origini e la storia del nostro prezioso evangeliario, molti tra noi probabilmente non lo hanno mai nemmeno visto. Ecco perché è necessario, a partire proprio dai banchi di scuola, che si dia vita ad iniziative per istruire la cittadinanza sull’unicità di questo gioiello religioso, che appartiene alla nostra memoria. 

di Redazione | 10/09/2014

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