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Roma (Roma) - Presentato a Roma il Rapporto finale del Progetto Ue "Microcredito e Servizi per il Lavoro"attuato dall'Enm


Le microimprese muoiono, le regioni faticano ad accedere all'erogazione di fondi per il microcredito, ma le rete diffusa di sportelli informativi creati dal progetto finanziato dai fondi Ue e attuato dall'Ente nazionale per il microcredito entra nel mondo del lavoro creando nuovi servizi per l'occupazione.  E' quanto emerge dai dati del rapporto finale "Microcredito e Servizi per il Lavoro" presentato al Roma Meeting Center. I 95 Sportelli informativi per l'autoimpiego attivati presso i Cpi, Comuni, Camere di Camere di Commercio di Campania, Puglia, Calabria e  Sicilia, i cosiddetti territori "convergenza"  su cui il progetto ha dispiegato le sue forze hanno orientato al microcredito più di mille utenti. Di questi, 604 si sono rivolti ai Cpi, 312 ai Comuni, 123 alle Camere di Commercio.  La maggioranza di coloro che hanno richiesto la consulenza rientra nell'età media ( 640 consulenze )  seguita dalla fascia dei giovani tra i 18 e i 24 anni (245 consulenze).   Un flusso informativo che gli amministratori delle Regioni e i rappresentanti del partenariato economico sociale del territorio, intervenuti alla tavola rotonda moderata dal direttore di Radio Montecarlo Fabrizio Ratiglia, hanno gridato di non spegnere ma di incrementare al più presto all'interno della nuova rete per il microcredito. Gli Sportelli sono collegati tra loro attraverso la piattaforma retemicrocredito creata per offrire informazioni continue  e aggiornate ai 120 operatori specializzati e già formati  dall'ente che operano presso gli sportelli, e per restituire in tempo reale notizie certe sul comportamento dell'utenza delineando il giusto percorso all'avvicinamento del credito dei potenziali destinari del microcredito, dal momento della richiesta fino all'erogazione del prestito. "Si tratta di un'esperienza unica in Europa che ha messo a segno risultati decisivi", ha detto Mario Baccini, presidente Ente nazionale per il microcredito. Percorriamo diverse line attraverso  i progetti Ue -ha aggiunto- dal monitoraggio del territorio per comprenderne le necessità al progetto Capacity building rivolto alla formazione della pubblica amministrazione fino allo studio sul microcredito sociale e d'impresa per rispondere alle crescenti richieste dei non bancabili costruendo nuovi servizi per nuovi lavori che solo la mano pubblica può creare a costo zero con il supporto della retemicrocredito".  "Il progetto ha raggiunto gli obiettivi prefissati ed è stato inserito dalla Commissione europea tra le best practice, ha spiegato Grazia Strano, direttore generale delle Politiche dei servizi per il lavoro.  La rete a lungo invocata è finalmente costruita grazie a questo progetto sperimentale che vuole finalmente unire pubblico e privato -ha concluso- ed ora occorre estenderla a tutto il territorio territorio nazionale, con il supporto delle regioni pronte a fare squadra, proseguendo sulla strada di monitorare, informare e fare rete".

di Redazione | 20/06/2014

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