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Castrovillari (Cosenza) - Biodiesel da olio esausto, ecco come si fa. Recoil, successo tappa scuole da Varat


Scuola, lavoro, risparmio energetico e tutela dell’ambiente. Esperimento in laboratorio riuscito! Piace agli studenti dell’istituto tecnologico di Catanzaro il progetto Recoil. Biodiesel ottenuto da olio esausto da cucina, ecco come si fa. Un successo la tappa da Varat.   Gli studenti delle classi 4° e 5° de ll’Itas “Chimirri” di Catanzaro, accompagnati dalle docenti Carmela Spoto e Marcella Belcastro, sono stai guidati, passo passo, in quelle che sono le fasi di trasformazione dell’olio esausto in biodiesel, dal direttore tecnico di VARAT Srl, Sergio Senatore e da Giovanni Santilli, Maria Concetta Soriano e Pasquale Perri.   L’oliva, dalla ricchezza nutrizionale alla valenza ambientale. È, questo, il nome del progetto che ha portato l’attenta e curiosa scolaresca, dopo la visita ai frantoi e alle aziende che si occupano della produzione, dell’imbottigliamento e della commercializzazione del prodotto, studiandone le caratteristiche da un punto di vista più alimentare, qui, nella zona industriale di Castrovillari per vedere cosa, nello specifico, il progetto Recoil, grazie a Varat, riesce ad ottenere dall’olio esausto da cucina.   Il risultato è tutta una scoperta che si ottiene passando da ampolla ad ampolla, dosando idrossido di potassio, metanolo ed altri elementi ad i giusti tempi richiesti dalla transesterificazione: il biodiesel!   A descrivere agli studenti dell’indirizzo scolastico chimico-materiali-biotecnologia ambientali e sanitarie, cosa è Recoil, chi sono i partner e quali sono gli obiettivi del progetto è stato lo stesso direttore della Alessco, l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Cosenza, Carmine Brescia.   Recupero e riutilizzo dell’olio esausto. Partiamo dalla sensibilizzazione nelle scuole,  partendo dal basso, cioè, –ha spiegato Brescia - per arrivare alle famiglie e modificare e cambiare brutte abitudini consolidate: l’olio non si butta nei lavandini, inquina. Può essere riutilizzato come ci si sta avviando a fare nel Comune di Castrovillari che attraverso la filiera corta, alimenterà i serbatoi di un pulmino scolastico con il biodiesel raccolto presso le famiglie e trasformato dalla Varat.   Titolazione, transesterificazione, separazione del biodiesel dalla gligerina, recupero del metanolo, raffinazione del biodiesel e recupero della glicerina. Ecco le fasi per la produzione del biodiesel che per quanto riguarda l’impatto ambientale, se utilizzato nei motori riduce gli idrocarburi incombusti, l’ossido di carbonio e la fumosità, le emissioni di ossido di azoto e particolato; le emissioni di ossidi di zolfo sono nulle; la produzione di anidride carbonica è azzerata a livello di bilancio globale; è completamente biodegradabile.

di Redazione | 11/05/2014

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