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Cariati (Cosenza) - Trasformare rifiuti in combustibile. La proposta di Leonardo Trento


È possibile trasformare i rifiuti solidi urbani (Rsu) in combustibile solido secondario (Css) utilizzabile a sua volta come sostituto del carbone negli impianti industriali. Si tratta di un impianto semplice ed economico, ad inquinamento zero, che trasforma il rifiuto in risorsa, direttamente utilizzabile. Un progetto frutto di tecnologia italiana che richiede non più di 120 giorni di lavori per la realizzazione. Questo, oltre a consentire il riciclo al 100% degli RSU, supererà definitivamente il sistema delle discariche. Si tratta di impianti già disponibili in Italia e sperimentabili nel nostro territorio. È, questa, la  proposta  avanzata e spiegata dall’assessore provinciale all’Urbanistica Leonardo Trento (foto) che i sindaci del Basso Ionio riunitisi venerdì 7 al Palazzo di Città presenteranno alla Regione Calabria mercoledì 12. Ribadiremo la necessità – dichiara Sero – di immediati provvedimenti regionali che consentano il superamento, almeno graduale dell’emergenza. Non ci fermeremo – ribadisce – di fronte ad eventuali dinieghi. Il sindaco, ha informato, tra le altre cose, di aver scritto nella giornata di venerdì 7 un’ulteriore missiva alla Regione. L’ultima ordinanza emessa dal dipartimento – ha scritto SERO nella lettera – relativa alla questione rifiuti, che autorizza 10 tonnellate al giorno (dal 7 al 12, escluso l’11) per un totale 50 tonnellate, è del tutto inadeguata e insufficiente. Infatti – ha precisato – con questa ordinanza non si riesce a raccogliere neppure una busta delle oltre 350 tonnellate che giacciono da settimane sulle strade di Cariati. La Regione deve trovare – chiosa SERO – una soluzione concreta per uscire dell’emergenza. Alla riunione dei sindaci, oltre al Primo Cittadino Filippo SERO erano presenti Angelo DONNICI di Mandatoriccio, Gerardo AIELLO di Crosia, Franco MANGONE di Calopezzati, Mauro SANTORO di Terravecchia e Mario SALVATO di Scala Coeli. Hanno fatto pervenire la loro adesione i sindaci di Campana, Longobucco  e Caloveto, assenti per impedimenti. Questo impianto a inquinamento zero consente la trasformazione dei rifiuti solidi urbani in combustibile industriale. Questa sarebbe la destinazione della frazione del tal quale che residuerebbe dalla raccolta differenziata. Tenuto conto che ad oggi, nei fatti Bucita non funziona per la differenziata, questa soluzione consentirebbe il riciclo totale già nei tempi necessari per l’affinamento della differenziata e, nel breve termine, di superare le periodiche emergenze.

di Redazione | 09/03/2014

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