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Cosenza (Cosenza) - Teatro Morelli: stasera nel secondo appuntamento del “Progetto donna” il dialogo di una donna con la sua bimba nata prematura


Il secondo dei tre appuntamenti, racchiusi nella denominazione “Progetto Donna” con il quale Scena Verticale, titolare della residenza teatrale al Morelli ha aperto la nuova stagione, è con la compagnia reggina SpazioTeatro. Lo spettacolo, in scena stasera, venerdì 7 marzo, alle ore 21, è “Chiamatemi per nome”, ispirato al romanzo “Spazio Bianco” di Valeria Parrella, adattato da Gaetano Tramontana che cura anche la regia. In scena l’attrice Anna Calarco, interventi video di  Antonio Melasi. In questo spettacolo il tema è l’attesa di una madre, il legame forte con una figlia nata prematura, la sospensione dei tre mesi che passano dalla nascita anagrafica alla nascita reale, su un filo sottilissimo teso tra la speranza e la rassegnazione, la volontà di capire, la scienza e la medicina che appaiono allo stesso tempo appiglio e carnefici. Il lavoro di SpazioTeatro si concentra sul rapporto tutto intimo fra Maria - qui una giovane donna che per un caso fortuito si trova ad affrontare da sola la sua nuova vita tra casa e ospedale - e il frutto del suo ventre, triangolandosi con la realtà sospesa che tutto trasforma, cercando di instaurare un punto di contatto con una creatura che non riesce a riconoscere e che mette in discussione il suo status di donna, di madre e addirittura di individuo. Il viaggio di Maria è riappropriarsi giorno per giorno di una dimensione di realtà che il parto prematuro aveva disgregato. I dibattimenti del cuore di una donna sospesa su un filo sottilissimo teso tra la speranza e la rassegnazione, la volontà di capire, la scienza e la medicina che appaiono allo stesso tempo appiglio e carnefici. Il viaggio di Maria è una costante ascesi dall’abisso alla vita, un riappropriarsi giorno per giorno di una dimensione di realtà che il parto prematuro aveva disgregato.   SpazioTeatro è attiva dal 1999  e fa un teatro di ricerca che coinvolge non solo la memoria e la parola ma che sia soprattutto comunicazione, comunione fra attore e spettatore. La produzione d’esordio risale al 2002 , “Ketty dolce Ketty!”, ispirato alla Bisbetica domata di Shakesperare, che ha dato il via all’esplorazione di una serie di classici per spostarsi poi gradualmente verso il teatro contemporaneo e la drammaturgia originale. Dallo stesso ano SpazioTeatro organizza nei suoi spazi a Reggio Calabria e in parte al Teatro Siracusa una propria stagione con ospiti provenienti da tutto il territorio nazionale.

di Redazione | 07/03/2014

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