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Bari (Bari) - Il premio Nobel per la Pace, Francisco Gnisci Bruno, ieri a Palazzo di Città


Ieri mattina l’assessore al Marketing territoriale Antonio Maria Vasile ha ricevuto a Palazzo di Città il premio Nobel per la Pace del 1985 Francisco Gnisci Bruno, psicologo infantile italo-argentino, insignito del prestigioso riconoscimento per aver “fornito preziosi servigi all’umanità divulgando informazioni autorevoli e diffondendo la consapevolezza sulle catastrofiche conseguenze di un conflitto nucleare”. “Oggi quel Nobel - ha dichiarato il prof. Gnisci Bruno - lo darei a tutte le persone che lavorano per la pace e il bene comune perché la pace è presente in ogni essere umano. Noi siamo nati per stare gli uni con gli altri, per capirci, siamo gli unici esseri viventi a nascere già dipendenti gli uni dagli altri. La pace è la poesia della convivenza e la politica è impegno fondamentale per arrivare alla pace e alla convivenza tra eletti ed elettori, l’essenza vera della democrazia, presente quando c’è la possibilità di diversità di opinioni e di una giusta distribuzione dei beni. Per avvicinarci all’obiettivo però è necessario fare in modo che le differenze non sfocino nella violenza. Se vogliamo davvero  individuare la vera essenza della pace bisognerebbe combattere prima di tutto l’individualismo, e comprendere, che senza il Noi, l’Io non esiste”. “Devo ammettere - continua - che un ruolo fondamentale viene svolto dall’informazione perché, finché non si fermeranno quei mercenari pagati per mentire, ci sarà manipolazione ideologica e non si potrà fare granché per cercare di evitare che le differenze divengano situazioni di violenza fisica e che, dopo, vi sia vera riconciliazione”.  Il prof. Francesco Gnisci Bruno attualmente vive ad Altamura dove lavora a un progetto socio-culturale rivolto ai bambini seguendo i principi della pedagogia della liberazione. “A loro - ha concluso - insegno che devono continuare a mantenere vivi valori veri come la sensibilità, la tenerezza, l’affetto perché la pace nasce proprio dal sorriso di un bambino”.  L’assessore Vasile ha espresso soddisfazione per la significativa esperienza portata avanti ad Altamura sottolineando che “è ammirevole che il più piccolo insegni qualcosa di importante al più grande “è ammirevole che il più piccolo insegni qualcosa di importante al più grande. Bari è una città vitale che si difende, che vanta uno dei bilanci più solidi d’Italia e che è riuscita a raggiungere un buon livello di servizi sociali, ai quali è destinata una percentuale importante del bilancio comunale”.      BREVE BIOGRAFIA DEL PROF FRANCISCO GNISCI BRUNO   Dopo il Premio UNESCO per l’educazione alla pace del 1984, il prof. Francesco Gnisci Bruno ricevette il Nobel in qualità di vicepresidente dell’associazione internazionale per la prevenzione della guerra nucleare “International Physicians for the Prevention of Nuclear War”, una federazione di organizzazioni nazionali nata nel 1980 per sensibilizzare i medici e spingerli a far pesare la loro influenza contro la minaccia rappresentata dalle armi nucleari. L’organizzazione è stata creata da un piccolo gruppo di medici americani e sovietici, convinti che tra i loro doveri professionali ci fosse quello di impegnarsi per la prevenzione della guerra nucleare, e che il loro impegno comune per la sopravvivenza pesasse di più delle ideologie che li dividevano. Nel corso degli anni ‘80 e ‘90 l’organizzazione ha diffuso informazioni ampiamente documentate sugli effetti della produzione, della sperimentazione e dell’uso delle armi nucleari sulla salute e sull’ambiente, attraverso una serie di saggi autorevoli e di articoli pubblicati sia da riviste mediche sia dalla stampa generalizzata. Nel 1991 l’IPPNW, sulla base del proprio impegno per i problemi della salute nel senso più ampio del termine, ha allargato il proprio mandato per includervi la prevenzione di qualsiasi forma di conflitto armato e la promozione di metodi alternativi di risoluzione dei conflitti. Oggi l’IPPNW è una federazione universale super partes di organizzazioni mediche nazionali che coinvolgono più di 100.000 tra medici, operatori sanitari e cittadini interessati in oltre 60 paesi, uniti dall’obiettivo di prevenire qualsiasi forma di scontro armato, di promuovere la risoluzione non violenta dei conflitti e di minimizzare l’effetto delle guerre e dei preparativi bellici sulla salute, l’ambiente e sullo sviluppo.  

di Redazione | 06/03/2014

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