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Cariati (Cosenza) - Filomena Greco lascia le società di calcio


<<Ho intenzione di seguire un altro progetto globale, sempre in ambito sportivo, perché rimango della convinzione che l'agonismo sano e leale rivesta una particolare valenza non solo sociale. Ho abbracciato il mondo del calcio con passione, da pura neofita che seguiva, fin da piccola, le vicende "pallonare" di Cariati in veste di sfegatata tifosa. Poi le cose sono andate diversamente: abbandonato il blasone, la gloriosa La SPORTIVA CARIATESE, conosciuta in ogni angolo della Penisola, era ai livelli più bassi del calcio giocato, fino a scomparire. Non potevo assistere impotente a questa discesa negli inferi, né mi sono mai posta il problema di ricercare spasmodicamente le cause che avevano determinato la "caduta". Ho cercato, piuttosto, da imprenditrice pratica e concreta, assieme ad altre persone di buona volontà che amano questo sport, di correre al capezzale del moribondo e fare l'impossibile per riportare a nuova vita il calcio cariatese. Il calcio faceva, e fa parte, del mio patrimonio familiare di sentimenti di cui il precursore fu mio padre, tifoso accanito e caparbio, dal quale ho ereditato un “pathos" particolare che volevo trasmettere ai giovani atleti. E dunque, volevo non solo serbare la memoria di un mondo che tanto lustro aveva recato a Cariati ed alla sua gente, che aveva sfornato calciatori di altissimo profilo, ma anche esaltare il senso più intimo dello sport, deterrente sociale di deviazioni sempre in agguato. Pian piano si è cominciato ad attaccare la salita, partendo dalla terza categoria sino ad approdare al dignitoso campionato di prima categoria. Ma la fame di calcio a Cariati è insaziabile ed i traguardi, come storia esige, sempre più importanti, tanto che si costituirono ben due squadre "cugine" militanti nel medesimo campionato. Ma avere due squadre nella nostra piccola comunità non giovava a nessuno: perché non costruire un'unica società ed amalgamare esperienze e qualità per dare lustro, in tempi di tremenda crisi, a Cariati ed opportunità ai suoi giovani talenti? Così nasce il sogno dell'unificazione: un progetto complesso e irto di difficoltà, auspicato da tutti gli amanti del calcio, ma anche di buon senso. Trovai una certa tiepidezza, probabilmente perché ero io a non farmi comprendere, ma finalmente, dopo tanta fatica, ecco giungere l'agognato momento e la fusione diventa realtà: allenatori, giocatori di prima squadra, allievi, giovanissimi, dirigenti staff tecnico della La Sportiva Cariatese, transitano nel Cariati Calcio! Il tutto con il supporto fondamentale delle scuole calcio e dei loro dirigenti. I frutti di questo accordo si raccolgono immediatamente: la squadra, che per ora si chiama "Cariati Calcio" ma che è destinata a riprendere il nome di "LS Cariatese" (squadra che comunque continua il suo percorso agonistico nel campionato in corso), miete successi dappertutto e si colloca ai vertici della classifica di ogni settore (prima squadra, allievi e giovanissimi).  Convinta di aver già dato quel che si poteva e doveva dare, è il momento di seguire altri progetti che riguardano sempre lo sport nella sua accezione più ampia, nonostante i prioritari e gravosi impegni aziendali che mi costringono spesso ad assentarmi. L'augurio e' che il progetto da tutti voluto possa concretizzarsi.  Lascio in ottime mani quel che ho costruito assieme ad un gruppo fantastico di calciatori (Raffaele Apicella, Nunzio Astro, Domenico Bria, Angelo Caniglia, Antonio Conforti, Mario Curatola, Antonio Covello, Pasquale Gentile, Gaetano Leto, Gennaro Luzzi, Guerino  Morise, Leonardo Montesanto, Francesco Patera, Giuseppe Patera, Adriano Pirillo, Antonio Risoleo, Angelo Russo, Luciano Russo, Aldo Scarpello, Daniele Torchia, Raimondo Varquez), con il fondamentale contributo del mister (Antonio Cosentino)  con gli allievi e i giovanissimi, gli allenatori degli allievi e dei giovanissimi e a tutti i dirigenti.  Ringrazio anche tutti i ragazzi che nei passati campionati hanno contribuito a dare lustro ad entrambe le squadre di Cariati. Ringrazio tutti ed a tutti loro  auguro di raggiungere i traguardi più ambiti. Ci sono, e direi per fortuna, floridi imprenditori, cittadini e professionisti, calcisticamente più competenti di me ed altrettanto disposti ad investire, e non solo economicamente, sui giovani e su Cariati. Ci sono, e direi per fortuna, persone molto più preparate di me che sapranno meglio interpretare l'essenza del calcio giocato a certi livelli che si prefigurano sostanziosi. Ci sono, e direi per fortuna, persone che credono forse più di me che la crescita sociale ed economica del nostro paese passa anche dal calcio e dallo sport in generale. Ci sono, e direi per fortuna, persone che di calcio hanno plasmato la propria esistenza umana e professionale, che sanno davvero "come fare" per riportare la Cariati del pallone alle glorie di un passato tutto da incorniciare. A loro l'onere e l'onore di andare avanti>>. Filomena Greco

di Redazione | 05/12/2013

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