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Cosenza (Cosenza) - L’Assessore Mayerà presenta le Zone Franche Urbane alle associazioni di categoria


Segna un nuovo passo l’iter delle Zone Franche Urbane (Zfu). Entro la fine dell’anno è prevista la pubblicazione degli Avvisi, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, per dare seguito agli insediamenti produttivi nelle zone che le Amministrazioni comunali hanno individuato come beneficiarie delle agevolazioni previste per le ZFU. Al fine di dare la massima diffusione possibile alle informazioni, e soprattutto alle agevolazioni sopradette, l’Assessore alla crescita economica urbana Nicola Mayerà, accompagnato dal funzionario Giovanni Cadavero, ha invitato a Palazzo dei Bruzi le associazioni di categoria, quale adeguata cassa di risonanza presso i loro associati. Intanto un passo indietro per riassumere i termini della questione. Le Zone Franche Urbane, disciplinate dal Decreto Sviluppo 179 del 2012, riguardano le micro e piccole imprese delle regioni Convergenza. Si tratta di risorse riprogrammate, cofinanziate dai Fondi strutturali 2007-2013, che transitano nei cosiddetti Piani di Azione e Coesione. La Calabria usufruirà di questi finanziamenti per un importo pari a 56 milioni di euro, distribuiti su sette città, tra le quali Cosenza, ammessa in una prima fase ma finanziata con il decreto del marzo 2013. “L’Amministrazione precedente si è limitata ad individuare come zona depressa il solo centro storico dimenticando le altre zone depresse della città – ha detto Nicola Mayerà. In funzione di quella scelta, è soltanto la parte antica della città, precisamente l’area delimitata dai fiumi, ad essere oggi Zona Franca Urbana. Ne consegue che il numero di abitanti della zona depressa – parametro secondo il quale è determinata l’entità del finanziamento – ha fruttato solo sette milioni e mezzo di euro”. A questo proposito, l’assessore Mayerà ha comunicato ai presenti di aver inviato una richiesta di cofinanziamento alla Regione Calabria, sulla base di un’economia di scopo individuata nelle nuove imprese nel sociale, nel tentativo di garantire al contributo complessivo un incremento del 30% da distribuirsi sulle sette città beneficiarie così come da decreto. Tecnicamente, avere la propria azienda ubicata nella Zona Franca Urbana – o aprirne una, ma nell’arco temporale di pubblicazione dell’Avviso – consentirà al titolare della stessa di usufruire di interventi di defiscalizzazione, di agevolazioni sui tributi e di sgravi sui contributi da versare per i dipendenti. È evidente che la specificità dell’area – il centro storico – in qualche modo già delinea la tipologia di attività che possono trovarvi la migliore allocazione: esercizi commerciali, attività artigianali, imprese di servizi, studi professionali. Nella Zona Franca Urbana l’impresa dovrà avere la sede legale o anche l’unità locale produttiva. Le stesse imprese devono altresì essere già costituite e regolarmente iscritte nel competente registro alla data di presentazione dell’istanza. Per i venditori ambulanti, le imprese di costruzione, gli idraulici e i parrucchieri a domicilio, è richiesto, inoltre, che presso il predetto ufficio o locale sia impiegato almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale, ovvero che almeno il 25% del volume di affari dell’impresa sia realizzato da operazioni effettuate all’interno del territorio del centro storico. Possono accedere alle agevolazioni anche gli studi professionali, purché svolgano la propria attività in forma di impresa e siano iscritti, alla data di presentazione della domanda, al registro delle imprese. È una opportunità importante quella che sta per prendere corpo e alla quale l’Amministrazione comunale sta lavorando in sinergia con le associazioni e con l’Università per le competenze che esprime in materia di start-up e di incubatori di impresa. Tanto che l’assessore Mayerà, chiudendo l’incontro odierno, ha manifestato ai rappresentanti delle associazioni la volontà di incontri settoriali nelle sedi associative per una presentazione diretta agli iscritti.  

di Redazione | 12/11/2013

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