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Padova (Padova) - Domani inaugurazione della mostra “Omaggio ad Antonio Buzzanca”


E’ prevista per domani, venerdì 6 settembre, alle ore 11.45, presso il  Palazzo Zuckermann, corso Garibaldi 33, a Padova, l’naugurazione della mostra “Omaggio ad Antonio Buzzanca”. Si tratta di una un’antologica dedicata al pittore Antonio Buzzanca (Padova, 1909-1995) e rientra in un programma di valorizzazione delle arti figurative a Padova nel Novecento. La mostra si articola in quattro sezioni e inizia con La vita e l’attività artistica di Antonio Buzzanca, che illustra la biografia e il percorso stilistico del pittore, contraddistinto da una prima maniera, nel gusto classico del paesaggio veneto en plein air e tuttavia descritto con pennellate moderne, espressioniste. Si passa poi alla maniera successiva, tra il 1940 e il 1950, nata dopo l’incontro con Filippo de Pisis a Cortina d’Ampezzo, caratterizzata da forme più immediate e tonalità più vivide, mosse da tante piccole ombre scure. Rimane costante, nell’artista padovano, l’attenzione alle variabili del cielo e delle stagioni. L’amicizia con il maestro ferrarese significò anche la rappresentazione di nuovi temi. Non più solo le vedute dolomitiche della valle Agordina e di Cortina d’Ampezzo, che negli anni avevano prevalso su quelle della campagna veneta, limitrofa e silenziosa, ma anche i soggetti urbani di Padova e Ginevra, dove l’artista soggiornò nel 1957, e la natura morta, grazie alla quale amò esprimere la semplice poesia dei fiori raccolti nei giardini e negli orti di casa. Le successive sezioni della mostra individuano specifici temi: L’amore per la montagna, L’incontro con Filippo de Pisis. Verso la natura morta e Fiori. I quadri, così accostati, danno miglior misura dell’evoluzione artistica del pittore e, insieme, della sua anima sensibile e riservata. Motivo forse, quest’ultimo, dell’isolamento nei confronti dei protagonisti della stagione figurativa veneta a lui contemporanei, ad eccezione del bellunese Fiorenzo Tomea.   Antonio Buzzanca nacque a Padova nel 1909, ma la famiglia era di origine siciliana. Compì gli studi all’Istituto Superiore d’Arte, distinguendosi per passione e grande capacità tecnica, e fu operaio, per qualche anno, presso la fabbrica Zedapa del cavalier Enrico Zuckermann — l’originario proprietario e committente del Palazzo che ospita la mostra — per poi dedicarsi solo alla pittura. Visse e dipinse nella casa-studio di via San Prosdocimo fino alla morte, avvenuta nel 1995. La sua lunga carriera iniziò negli anni trenta con esposizioni personali in Italia e all’estero (Palermo, Roma, Dresda, Norimberga, Ginevra) e nel tempo si sviluppò con mostre collettive, riconoscimenti e premi.

di Redazione | 05/09/2013

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