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Altomonte (Cosenza) - Festival Euromediterraneo, tante risate per Lello Arena e il suo “avaro”


Un grande successo per il terzo appuntamento del Festival Euromediterraneo di Altomonte, sul palco dell’anfiteatro “Coistantino Belluscio”. Lunghi applausi e tante risate, ieri sera,  per l’esilarante comicità di Lello Arena in “L’avaro ” di Molière.   Torna la grande comicità napoletana sul palco dell’anfiteatro di Altomonte. Un classico diretto in un nuovo e raffinato allestimento da Claudio Di Palma. Lello Arena,  grande interprete del teatro italiano (storico membro della “Smorfia” assieme all’indimenticato Massimo Troisi)  si è misurato con un capolavoro della commedia dell’arte. Nei panni di un grottesco Arpagone, Arena tratteggia gag esilaranti e siparietti di pura improvvisazione che si susseguono senza respiro, in uno spettacolo che rinnova e rende omaggio alla grande commedia francese. Una splendida interpretazione di Lello Arena che dopo aver interpretato “George Dardin” e “Tartufo”, ha proposto il più celebre dei personaggi di Molière. Una girandola di colpi di scena, come nella migliore tradizione del gioco degli equivoci, in cui Arena  ha vestito i panni di un vecchio taccagno morbosamente attaccato al proprio danaro tanto da sacrificare, servendosi di trucchi e intrighi, i propri affetti. Tutto questo raccontato con il ritmo della farsa e della commedia brillante.   “L’Avaro” narra la storia  del taccagno Arpagone, pur di tenere per sé i suoi soldi, sceglie di far sposare al figlio una vedova molto ricca e alla figlia un marchese che, ricco com'era, aveva rinunciato alla dote di lei. Per sé vuole invece una ragazza, bellissima e con molte virtù, seppure senza dote. Purtroppo quello che vuole il padre non corrisponde ai sentimenti dei figli: infatti Elisa è innamorata del valletto Valerio, che ha perduto la famiglia in mare, mentre Cleante è innamorato di Marianna, la giovane che suo padre vorrebbe sposare. Mentre Arpagone discute con i figli, un cameriere del figlio, chiamato Freccia, decide di rubare i suoi scudi d'oro. Venuto a sapere del furto, Arpagone è distrutto e arrabbiato, e quasi impazzisce, non riconoscendo neanche se stesso. Alla fine il suo cuoco, stanco della preferenza che Arpagone riserva a Valerio, decide di mettere quest'ultimo nei guai, incolpandolo del furto. Valerio, appena incontra Arpagone, non sapendo del furto del denaro, crede che il padrone abbia scoperto l'amore segreto fra lui ed Elisa, così si giustifica, facendo pensare ad Arpagone che, non solo gli abbia rubato il denaro, ma abbia anche avuto il coraggio di firmare una promessa di matrimonio alla figlia. Arrabbiatissimo, Arpagone va da Don Anselmo, il marchese che avrebbe voluto dare in sposo ad Elisa. Alla presenza di Anselmo e Marianna, Valerio confessa le sue origini, svelando a tutti di essere figlio di Don Tommaso d'Alburci. Don Anselmo ribatte, ma alla fine Marianna conferma il racconto, dimostrando l'innocenza di Valerio che si è dimostrato essere suo fratello. Quando anche Marianna racconta la sua versione della storia, Don Anselmo si rivela, dicendo a tutti di essere Don Tommaso D'Alburci. Dopo che la famiglia si è felicemente riunita, però, Arpagone rivuole il suo denaro: il figlio allora confessa di sapere chi ha rubato i soldi, ma gli ridarà gli scudi solo se lui acconsentirà a fargli sposare Marianna. Da buon taccagno, Arpagone si tiene i suoi soldi e lascia la giovane Marianna.     Prossimi appuntamenti del Festival Euromediterraneo:     Lunedì   5 agosto, alle ore 21, nell’anfiteatro cittadino ancora la grande prosa con “A ciascuno il suo” ispirato al capolavoro di Leonardo Sciascia con Sebastiano Somma e Daniela Poggi, diretto da Fabrizio Catalano.   Mercoledì  7 agosto, la kermesse entra nel vivo,  con l’irresistibile comicità del one man show Teo Teocoli  in  “Supershow. Imitazioni, personaggi, racconti e musica per uno spettacolo divertente che ripropone i migliori sketch del grande comico televisivo.   Giovedì 8 agosto,  ancora tanto cabaret con il duo comico calabrese, direttamente da Zelig, Bove e Limardi. Tornano in Calabria con lo spettacolo “Non ce la faccio più” diretto dall’indimenticabile Enzo Jannacci.  I due ripercorrono il loro viaggio verso il nord a ritroso, ritagliando e frammentando una serie infinita di situazioni collegate tra loro da soluzioni surreali, con flash back sul passato in cui si ritrovano seduti sotto il sole a fare chiarezza sul senso della vita.  

di Redazione | 03/08/2013

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