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Pescara (Pescara) - Il sindaco Luigi Albore Mascia incontra la sua maestra di scuola elementare Della Fazia


“E’ stata un’emozione enorme poter reincontrare, dopo quasi trent’anni, la maestra Mariannina Della Fazia, la mia maestra di scuola elementare all’Istituto ‘Illuminati’ di via Regina Elena. Una donna lucidissima, che in pochi secondi ha ripercorso, con nomi e cognomi, l’intero registro di classe, capace di ricordarsi ogni aneddoto che ha caratterizzato quegli anni straordinari, come pure le caratteristiche di ogni studente e persino la collocazione in classe, rammentando quanto fosse importante dare agli studenti le basi più opportune per un ottimo futuro scolastico e professionale”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che ha incontrato, nella sua casa di via Regina Elena, la sua maestra di scuola elementare Mariannina Della Fazia. “La maestra Della Fazia – ha ricordato con lei il sindaco Albore Mascia – è stata la mia seconda ‘mamma’, negli anni in cui c’era un’unica insegnante che seguiva la formazione dei bambini dalla prima alla quinta elementare, maestre che dunque conoscevano tutto dei propri studenti, ogni più piccola angoscia e ogni gioia, maestre che imparavano a riconoscere e comprendere lo stato d’animo di uno studente anche solo da uno sguardo, esattamente come accade solo alle mamme. La Della Fazia era un’esperta della lingua italiana e i suoi insegnamenti sono stati fondamentali anche per le mie scelte professionali: il rigore nel rispetto della punteggiatura, nel rispetto della lingua stessa, senza accenti nè cadenze. Ricordo con grande affetto come difendeva i suoi studenti, come si prendeva cura di ciascuno di noi con passione e dedizione, come se fossimo tutti suoi figli, tanto che ancora oggi ricorda uno ad uno i nomi di tutti gli studenti e addirittura anche il loro banco in classe, ricorda anche il loro aspetto caratteriale, al di là delle propensioni scolastiche e dei livelli di preparazione, e ha continuato a seguire ciascuno di noi anche dopo la conclusione del ciclo di studi”. “Luigi era bravissimo in italiano – ha detto dal canto suo la maestra Della Fazia -, e sapeva farsi rispettare dai compagni proprio grazie alla sua dialettica. Sapevo sin da quegli anni che avrebbe avuto una carriera e un futuro brillanti perché non poteva essere altrimenti per un bambino tanto preparato che era curioso, amava essere informato, sapere”.

di Redazione | 16/06/2013

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