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Crotone (Crotone) - Una bambola ed un nome, Lea, per dire No alla violenza sulle donne


Una bambola ed un nome, Lea, che diventano un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. E’ stata presentata nella Sala Consiliare, insieme alle altre produzioni, la bambola realizzata da donne in difficoltà che hanno partecipato ai laboratori creativi promossi dall’associazione Libere Donne e dal Comune di Crotone. <<Una bambola che, grazie alla sensibilità della sorella Marisa>>, riferisce testualmente una nota dell’Ufficio comunicazione del Comune di Crotone, <<è stata dedicata a Lea Garofalo, vittima della crudeltà maschile. “Non a caso abbiamo scelto una bambola proprio per sottolineare che solo questo è un oggetto. La donna non è un oggetto” ha detto l’assessore alle Politiche Sociali Filippo Esposito che ha introdotto i lavori. “E poi il nome: Lea. Una donna che è già un simbolo, il simbolo della crudeltà degli uomini e della loro vigliaccheria. Sostenere il lavoro dell’associazione sarà un modo per ricordare anche questa donna coraggiosa” ha aggiunto Filippo Esposito il quale ha sottolineato la sinergia che si è stabilita non solo con l’associazione Libere Donne ma anche con l’Azienda Sanitaria Provinciale che era rappresentata dal Direttore Generale Rocco Antonio Nostro. “Con l’associazione Libere Donne stiamo facendo un lavoro importante soprattutto nel caso di questi laboratori. Abbiamo strappato le donne alla quotidiane difficoltà stimolando la loro creatività. Le produzioni che oggi sono qui in questa sala sono il risultato del loro impegno e della loro volontà di cambiamento” ha concluso Filippo Esposito. La vice sindaco Anna Curatola che ha anche la delega alle Pari Opportunità ha sottolineato la importanza di sostenere le donne con azioni concrete e con la formazione: “presto andremo nelle scuole a parlare della importanza del rispetto che si deve al mondo rosa per creare nei ragazzi la necessaria coscienza per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne” La presidente dell’associazione Libere Donne Katia Villirillo ha evidenziato come con questo programma “le donne hanno recuperato la dignità perduta, mortificata dalla violenza e dalla sopraffazione maschile. La bambola che porta il nome di Lea è una loro vittoria” Una bambola, bella anche nella confezione, che con un piccolo contributo si può acquistare presso la sede dell’associazione per sostenere il lavoro fondamentale che la stessa svolge a favore delle donne in difficoltà. Marisa Garofalo, molto emozionata, si è detta onorata dell’omaggio che Libere Donne e Comune hanno voluto fare alla memoria della sorella: “una ulteriore dimostrazione di vicinanza della istituzione comunale, del mondo dell’associazionismo, della gente nei nostri confronti e la testimonianza concreta che il sacrificio di mia sorella non è stato inutile”. All’iniziativa sono intervenute Michela Cortese presidente della Commissione Consiliare Politiche Sociali, la consigliera comunale Teresa Cortese, lo psicologo Luigi Alosa e Alba Amato presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Crotone.

di Redazione | 13/06/2013

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