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Crosia (Cosenza) - Svolti i funerali del bambino investito. Una gran folla per l’ultimo saluto al piccolo Giuseppe Le Pera


di ANTONIO IAPICHINO - La comunità crosiota ieri pomeriggio, domenica 9 giugno, ha dato l’ultimo saluto al piccolo Giuseppe Le Pera, il bambino, di appena tre anni, che lo scorso venerdì mattina è finito sotto un autocarro. A nulla è servita la corsa verso il pronto soccorso di Rossano. Giuseppe non ce l’ha fatta. E’ ritornato in cielo. La notizia ha subito stravolto di dolore l’intera comunità. In questi tre giorni un continuo andirivieni di persone. Dapprima verso l’obitorio dell’ospedale di Rossano, dove è rimasta la piccola salma, poi, verso la sua abitazione di Crosia. Nella parte alta dell’antico borgo. A pochi metri dal luogo dell’incidente. Tanti amici, parenti, conoscenti, ma anche vari cittadini che non conoscevano la famiglia hanno sentito il dovere morale di una visita. Il bisogno di far sentire la propria vicinanza a un papà, a una mamma e agli altri familiari straziati dal dolore. Un dolore forte. Ieri pomeriggio i funerali. Una gran folla ha accompagnato la piccola bara verso la chiesa parrocchiale “San Michele Arcangelo” (nella foto). Non è mancata la presenza attiva di numerosi ragazzi della parrocchia con tanti palloncini bianchi riportanti il nome di Giuseppe, fatti volare, poi, dopo la celebrazione. Viva partecipazione anche di tanti giovani che hanno indossato la maglietta con la foto del piccolo angelo. Tanti striscioni. Numerosi messaggi. Nonostante la folta partecipazione un rispettoso silenzio ha fatto da sfondo alla funzione religiosa. Hanno concelebrato il parroco, don Michele Romano e il viceparroco, don Claudio Cipolla. Terminata la lettura del Vangelo, il parroco ha letto un messaggio che l’Arcivescovo della Diocesi di Rossano – Cariati, monsignor Santo Marcianò, ha inviato ai genitori, ai familiari e all’intera comunità parrocchiale. Un gesto d’affetto e di paternità che è stato fortemente apprezzato. <<Attoniti, straziati, siamo schiacciati da un dolore>>, ha scritto, fra l’altro,  il padre arcivescovo, <<che non conosce umane spiegazioni, consolazione e rassegnazione>>. Il Pastore della Chiesa diocesana, poi, ha continuato il suo messaggio di vicinanza con un approccio diretto: <<Io mi stringo insieme a voi e vi stringo in un abbraccio silenzioso che non ha risposte al dolore ma che nel dolore scopre ancora di più le radici dell’amore. Vi voglio bene carissimi. Questo sento di dire e dare con la forza dell’abbraccio di padre che aiuta a sopportare e con il silenzio della preghiera>>. La massiccia partecipazione è stata commovente. Toccante. Si è scoperto il paese come un’unica famiglia. Accomunata dal medesimo dolore. Tutti hanno dato solidarietà. <<Abbiamo celebrato la Messa della domenica>>, ha commentato don Michele Romano, <<con le campane che hanno suonato a festa, non a lutto, per indicare la nostra fede nella resurrezione. La nostra speranza che si alimenta dal fatto che Giuseppe è fra gli angeli. E’ un angelo che è andato a trovare gli altri angeli nel cielo>>.

di Redazione | 10/06/2013

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