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Rossano (Cosenza) - Interessanti interventi di qualificati studiosi al convegno su San Francesco di Paola


Si sono conclusi a Rossano i lavori del convegno di studio su San Francesco di Paola, nella ricorrenza del cinquecentesimo anniversario (1513-2013) della sua elevazione agli onori degli altari. Il preside Giovanni Sapia, direttore dell'Università Popolare, che ha tenuto la prolusione al convegno, ha evidenziato l'attualità del messaggio del santo paolano che, "in un secolo luminoso di cultura e d'arte, ma fosco di gravi sperequazioni sociali e di tutte le malefatte del potere e del privilegio, si levò a difesa dei deboli e degli oppressi, contro i re, i potenti, la stessa Chiesa". Il prof. Pietro De Leo,docente emerito di Storia medievale all'Università della Calabria,ha illustrato le condizioni della Chiesa e della società in Italia e in Europa ai tempi di S. Francesco, ripercorrendo le varie tappe della vita del santo calabrese, che si protrasse per ben 91 anni, dal 1416 al 1507. Il prof. Franco Liguori, storico cariatese, membro della Deputazione di Storia Patria per la Calabria,ha svolto una puntuale ed apprezzata relazione sul processo cosentino per la canonizzazione del santo paolano, che si tenne tra il 1512 e il 1513, con l'ascolto di ben 102 testimoni,in dodici sedute, tenutesi a Cosenza, a San Lucido e a Corigliano Calabro. Lo storico di Cariati ha ricordato che il processo di beatificazione del santo paolano fu iniziato cinque anni dopo la sua morte, nel 1512, sotto il pontificato di papa Giulio II, il quale ne affidò lo svolgimento per l'Italia, al vescovo di Cariati, Giovanni Sersale, grande teologo ed esponente di una nobile famiglia cosentina, che fu a capo della Diocesi cariatese dal 1507 al 1520. A registrare le testimonianze dei 102 testimoni del processo, nella veste di "notaio", fu mons. Nicolò Sprovieri, anche lui cosentino, arcidiacono del Capitolo della Cattedrale di Cariati ai tempi del vescovo Sersale. Per la Francia- ha ricordato ancora Liguori- dove S. Francesco visse l'ultimo periodo della sua vita e morì nel 1507, papa Giulio II  affidò il processo ai vescovi di Parigi, di Grenoble e di Auxerre. Altro intervento interessante al convegno, è stato quello di padre Giovanni Cozzolino, dei Minimi, che ha ricostruito storicamente il periodo di permanenza di San Francesco a Corigliano (1472-1487), dove fondò uno dei suoi conventi e fece dei miracoli. Oltre alle relazioni di taglio storico, ci sono stati due interventi  riguardanti la poesia e l'arte: "San Francesco nella poesia", a cura del prof. Gennaro Mercogliano, critico letterario, e "San Francesco nella pittura", a cura del prof. Mario Vicino, storico dell'arte.

di Redazione | 11/04/2013

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