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Roma (Roma) - Il Papa ha celebrato la Santa Messa del Giovedì Santo nell’Istituto penale per minori di Casal del Marmo


Alle ore 17 di ieri, Giovedì Santo, Papa Francesco ha lasciato il Vaticano per recasi all’Istituto Penale per Minori di Casal del Marmo dove, alle ore 17.30, ha celebrato la Santa Messa "nella Cena del Signore", inizio del Triduo Pasquale. Hanno concelebrano con il Santo Padre il Cardinale Vicario Agostino Vallini, il Sostituto della Segreteria di Stato S.E. Mons. Giovanni Angelo Becciu, il Segretario Mons. Alfred Xuereb, il Cappellano dell’Istituto, P. Gaetano Greco, terziario cappuccino dell’Addolorata, con un confratello. Nella Cappella dedicata al "Padre Misericordioso" erano presenti circa 50 giovani fra cui 11 ragazze, tutti ospiti dell’Istituto di pena. Presenti anche rappresentanti delle diverse categorie del personale del penitenziario e volontari. Il gesto della lavanda dei piedi è stato compiuto da Papa Francesco e ha riguardato 12 giovani ospiti dell’Istituto penale, di diversa nazionalità e confessione religiosa, e tra questi due ragazze. Al termine della Santa Messa, prima di rientrare in Vaticano, Papa Francesco ha incontrato in palestra la Famiglia dell’Istituto, alla presenza, fra gli altri, del Ministro di Grazia e Giustizia, On. Paola Severino, del Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile, Caterina Chinnici, del comandante della Polizia Penitenziaria di Casal del Marmo, Saulo Patrizi, e di Liana Giambartolomei, direttrice di Casal del Marmo. I ragazzi del penitenziario hanno donato al Papa un crocifisso in legno e un inginocchiatoio, anche questo in legno, realizzato da loro stessi nel laboratorio artigianale dell’Istituto. Di seguito pubblichiamo il testo dell’omelia che il Santo Padre ha pronunciato nel corso della Santa Messa "nella Cena del Signore", dopo la lettura del Vangelo: OMELIA DEL SANTO PADRE <<Questo è commovente. Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli. Pietro non capiva nulla, rifiutava. Ma Gesù gli ha spiegato. Gesù – Dio – ha fatto questo! E Lui stesso spiega ai discepoli: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come ho fatto io» (Gv 13,12-15). E’ l’esempio del Signore: Lui è il più importante e lava i piedi, perché fra noi quello che è il più alto deve essere al servizio degli altri. E questo è un simbolo, è un segno, no? Lavare i piedi è: "io sono al tuo servizio". E anche noi, fra noi, non è che dobbiamo lavare i piedi tutti i giorni l’uno all’altro, ma che cosa significa questo? Che dobbiamo aiutarci, l’un l’altro. A volte mi sono arrabbiato con uno, con un’altra … ma… lascia perdere, lascia perdere, e se ti chiede un favore, fatelo. Aiutarci l’un l’altro: questo Gesù ci insegna e questo è quello che io faccio, e lo faccio di cuore, perché è mio dovere. Come prete e come vescovo devo essere al vostro servizio. Ma è un dovere che mi viene dal cuore: lo amo. Amo questo e amo farlo perché il Signore così mi ha insegnato. Ma anche voi, aiutateci: aiutateci sempre. L’un l’altro. E così, aiutandoci, ci faremo del bene. Adesso faremo questa cerimonia di lavarci i piedi e pensiamo, ciascuno di noi pensi: "Io davvero sono disposta, sono disposto a servire, ad aiutare l’altro?". Pensiamo questo, soltanto. E pensiamo che questo segno è una carezza di Gesù, che fa Gesù, perché Gesù è venuto proprio per questo: per servire, per aiutarci>>.

di Redazione | 29/03/2013

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