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Rossano (Cosenza) - Il Sindaco Antoniotti scrive al Papa


Il sindaco Giuseppe Antoniotti (nella foto) ha inoltrato l’altro ieri (venerdì, 15 marzo 2013) una lettera al 266esimo successore di Pietro, Sua Santità Papa Francesco, eletto al soglio pontificio lo scorso mercoledì 13 marzo 2013. Nella missiva il Primo cittadino ha porto al neo Vescovo di Roma, a nome dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale di Rossano, della comunità rossanese, dell’Area urbana Corigliano-Rossano e dell’intera Sibaritide, gli auguri per il mandato concessogli dallo Spirito Santo attraverso i Cardinali elettori.   Antoniotti ha ricordato, inoltre, la stretta ed essenziale sinergia esistente, a queste latitudini, in Calabria ed in questo territorio, tra le istituzioni locali e la Chiesa. In particolare della proficua collaborazione nata con l’Arcidiocesi Rossano-Cariati, retta da Mons. Santo Marcianò.   Il Sindaco, infine, ha evidenziato, nella lettera indirizzata a Papa Bergoglio, la necessità di ritrovare, attraverso il Suo Magistero, Speranza e rinnovata Fede per affrontare e risolvere le diverse questioni aperte, in questa particolare area della Calabria, martoriata da una crisi forte sia sul piano economico che su quello sociale. Di seguito si riporta il testo della missiva: <<Santità,   il cuore e la mente, mie e della comunità che nel maggio del 2011 sono stato chiamato a servire, rimangono ancora pregne delle immagini e delle parole che hanno inaugurato, lo scorso mercoledì 13 marzo 2013, l’inizio del Suo Pontificato.   Lo Spirito Santo, per il tramite del Conclave dei Cardinali, ha donato alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana un Papa che pone come prerogativa massima il dialogo con i popoli; per condividerne insieme, soprattutto oggi, in un momento storico conflittuale, gioie e sofferenze. Un impegno arduo e certamente gravoso!   Santo Padre, soprattutto a queste latitudini, nel Meridione d’Italia, in Calabria, nella nostra bella terra della Sibaritide, abbiamo bisogno, come alimento vitale, che si continui con forza l’opera di Evangelizzazione, da porre come vera azione di contrasto alle piaghe che affliggono questa società: dalla povertà, alla disoccupazione, alla minaccia della criminalità organizzata. In una parola: abbiamo l’irrinunciabile ed indispensabile bisogno di Speranza e rinnovata Fede.    I Suoi predecessori hanno sempre guardato in modo universale e particolare al Sud, inviando tra questa gente, Vescovi e Pastori che hanno saputo cogliere pregi e sofferenze di una realtà complessa, sapendoli tramutare, anche attraverso una proficua sinergia con le istituzioni locali, in virtù e punti di forza. Ritengo, infatti, che il rapporto stretto e complementare con la Chiesa sia, per ogni amministratore, un valore aggiunto per la propria comunità. Così come sta accadendo in questi anni di pastorale, a guida dell’Arcivescovo della Diocesi Rossano-Cariati S.E. Mons. Santo Marcianò. Qui nella Sibaritide, dove, proprio grazie all’aiuto provvidenziale degli organi ecclesiastici, attraverso strumenti come la complessa e funzionale opera della Caritas, con dormitori e mense per i poveri, i centri di aiuto alla vita e le case per ragazze madri per cittadini disagiati, piuttosto che le diverse iniziative mirate a coinvolgere i giovani, noi sindaci stiamo rilanciando e ricostruendo l’intera rete dei Servizi sociali. Tutte realtà di sofferenza che, altrimenti, non avremmo avuto né mezzi, né risorse per affrontare.   Reverendissimo Papa Francesco, nonostante siano trascorse solo poche ore dall’inizio del Suo mandato sul soglio di Pietro, il mondo ha avuto già modo di cogliere l’essenza di quello che sarà il Suo magistero, che, ne sono certo, convergerà perfettamente nelle esigenze di questa terra. Noi tutti abbiamo la necessità di continuare a sentire la presenza forte e costante della Chiesa, per risolvere le diverse questioni aperte. In un clima di diffuso e generale smarrimento e sconforto, causato da numerosi disagi, da un’incessante crisi economica e morale, dalla perdita dei valori fondamentali, che ha portato ad una sempre più crescente sfiducia verso le Istituzioni, mi ha rassicurato ascoltare il suo primo messaggio, “da uomo tra gli uomini”, pronunciato dalla loggia della Basilica di San Pietro.     «Senza la Croce siamo mondani e non discepoli del Signore»: è, questa, la più semplice e forte assunzione di responsabilità che un padre possa trasmettere ad un figlio. Non potevano esserci parole migliori per dare avvio alla Sua venerabile missione pontificia che infondono nuova linfa e fiducia nei popoli e soprattutto in quanti, probabilmente, leggono nella struttura ecclesiastica il suo solo potere temporale. Parole che, da laico e rappresentante civile di una comunità grande, complessa, multietnica e legata fortemente alle proprie origini cristiane, faccio mie per proseguire con rinnovato entusiasmo nel compito affidatomi dai miei concittadini.   Santità, nel porgerLe i mie personali auguri, accompagnati da quelli dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale, e dell’intera cittadinanza di Rossano, patria di Papi, dei Santi Nilo Abate e San Bartolomeo il Giovane e della Venerabile Madre Isabella De Rosis fondatrice dell’ordine delle Suore riparatrici del Sacro Cuore, unitamente a quelli dell’Area Urbana Corigliano-Rossano e della Sibaritide tutta, per il sommo impegno affidatogli dallo Spirito Santo, Le chiedo di estendere la Sua benedizione solenne su questa terra, e di pregare Dio, attraverso l’intercessione della Santa Vergine, qui venerata con il titolo di Achiropita, per i bisogni e le sofferenze dei suoi figli.   Con incondizionata stima e devozione.   Rossano (CS), dal Palazzo di Città, Venerdì 15 Marzo 2013   Giuseppe Antoniotti>>

di Redazione | 17/03/2013

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