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Vittorio Sgarbi torna a visitare Morano. E se ne entusiasma. Ribadendo il suo giudizio positivo sull’antico borgo del Pollino. Il critico ferrarese, in Calabria per motivi attinenti la sua professione, si è fermato nella patria dei De Cardona, solo qualche ora. E’ stato ricevuto dal sindaco Francesco Di Leone e dall’assessore alla Cultura Rosanna Voto. Al seguito di Sgarbi, l’architetto Francesco Parrilla, e, gradito ospite, il ristoratore altomontese Enzo Barbieri, entrambi estimatori e promotori delle eccellenze calabresi. Né preventivata né programmata la sortita nel paese Bandiera Arancione, ha colto di sorpresa istituzioni e residenti. I quali non hanno lesinato di esternare quella naturale espressione di simpatia e singolare accoglienza che riserva ad amici e turisti. Il tour cittadino, breve ma intenso, ha consentito al Professore, di rivedere i monumenti e le opere d’arte a lui già noti, (ri)apprezzando il vasto patrimonio culturale che fa di Morano un centro rinomato e appetibile. Toccata e fuga presso il complesso monastico di san Bernardino da Siena, con i suoi archi gotici, gli arredi secenteschi e il crocifisso ligneo del ‘500, scolpito a tutto tondo, il sontuoso soffitto carenato, l’adiacente chiostro e la biblioteca civica. Quindi il castello medievale e la millenaria Chiesa arcipretale dei santi apostoli Pietro e Paolo, scrigno che custodisce ben quattro statue del Bernini, una croce processionale del ‘445, le tele del Pomarancio, un’incantevole natività. E poi, immersi nel dedalo di stradine che costituiscono l’intricata maglia urbana, tra un caffè piacevolmente sorseggiato in un palazzo gentilizio dell’abitato antico, e un sommario saluto alla chiesa della Maddalena, purtroppo ancora interdetta al culto per i danni cagionati dal violento sisma del 26 ottobre scorso ed in attesa di opportuni interventi di recupero, Sgarbi si è soffermato a lungo nella chiesa del Carmine, ove ha potuto ammirare la mostra permanente di paramenti e arte sacra “La veste della sposa”. Comico siparietto nelle vicinanze della vetusta chiesa di san Nicola: il Nostro, dopo essersi intrattenuto tra dipinti e sculture sacre, bussa al portone di un’abitazione privata qualificandosi con nome e cognome. La proprietaria, pensando a una burla, apre incredula, e benché sbigottita ed emozionata, nel trovarsi effettivamente al cospetto di Sgarbi, lo invita gentilmente a entrare in casa. Questi non se lo fa ripetere due volte e ricambia la squisita cortesia portandosi all’interno dell’appartamento. Due chiacchiere con la stupefatta, cordiale famiglia e poi via in altra zona, ad ispezionare la graziosa cappella della Madonna della Sanità, ove insiste un eccezionale soffitto ligneo a cassettoni del ‘500, decorato con motivi floreali. “Confermo il giudizio positivo su Morano Calabro – ha dichiarato Sgarbi. Il quale conserva una struttura urbana originale ed edifici che non hanno subito gravi contaminazioni. Per quanto riguarda la Calabria, questo è sicuramente tra i centri che possono sperare in un concreto sviluppo turistico. La vicinanza con altre realtà affermate e una buona promozione del patrimonio culturale e gastronomico può risultare vincente. Queste sono aree a grande potenzialità, in grado di offrire molto; ma che necessitano di attenzione e sensibilità”. Compiaciuto il primo cittadino moranese. Il quale nel ringraziare Vittorio Sgarbi per l’affetto e la simpatia che nutre per questi luoghi, lo ha invitato a partecipare alle numerose manifestazioni che si tengono in città durante l’anno, in particolare la tregiorni dedicata alla Festa della Bandiera, fissata a cavallo del 20 maggio. Il commiato del critico d’arte con Morano ha dunque il sapore di un arrivederci. E, conoscendo l’indole del personaggio, non è da escludere che lo si possa rincontrare presto a passeggiare nel centro storico di uno dei Borghi più belli d’Italia.