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Perugia (Perugia) - Commissione Affari istituzionali: in discussione la revisione dello statuto


La Commissione Affari Istituzionali si è riunita  per trattare due argomenti all’ordine del giorno: In primo luogo è stata approfondita la questione connessa alla sostituzione della Presidente Capaldini, le cui dimissioni sono state presentate da diverse giorni e diverranno effettive a partire da domani, 1 novembre. Sulla procedura da seguire era intervenuto un potenziale contrasto tra i due schieramenti. Sulla scorta della stretta interpretazione dell’art. 40 del nuovo Regolamento, il quale sancisce che la Presidenza delle Commissioni spetta alla maggioranza e la vice Presidenza alla minoranza, l’opposizione riteneva di dover eleggere il nuovo vice Presidente della Commissione Affari Istituzionali, essendo destinato l’attuale (la consigliera Borghesi) alla Presidenza. Su questa interpretazione la maggioranza aveva espresso opinione contraria, stante il rischio di creare situazioni diverse, nel corso dell’attuale legislatura, tra una Commissione e l’altra. Per tali ragioni il centro-sinistra aveva proposto di inserire nel Regolamento una norma transitoria che consentisse, di fatto, di mantenere invariata anche la struttura della I Commissione. Nella seduta odierna Prisco ha espresso critiche per questa valutazione, ritenendo che il Regolamento, nel momento in cui entra in vigore, debba essere applicato nella sua interezza “senza alchimie politiche”. La vicenda, successivamente, è stata di fatto risolta dall’intervento del consigliere Sbrenna. Quest’ultimo ha chiarito che solamente in caso di contestuali dimissioni del Presidente e del Vice Presidente di una commissione, si applicherebbero i principi dettati dal nuovo art. 40, comma 1, e, dunque, spetterebbe alla maggioranza la nomina del nuovo presidente ed all’opposizione la nomina del vice. In caso di dimissioni di uno dei due soggetti (come nel caso di specie), l’art. 40 comma 5 del Regolamento prevede espressamente l’applicazione di quanto previsto all’art. 18 comma 2, secondo cui: “nei casi di cessazione dall’incarico di un vice Presidente (come avverrà in questo caso, essendo destinata la consigliera Borghesi a prendere il posto della Presidente Capaldini), partecipano alla rielezione in unico seggio i soli consiglieri della coalizione che lo hanno originariamente eletto”. Ergo, nella vicenda attualmente in fieri, la procedura dovrà essere la seguente: 1) dimissioni della Presidente Capaldini; 2) nomina della vice Presidente Borghesi alla carica di Presidente; 3) nomina da parte della maggioranza del nuovo vice Presidente non potendo la consigliera Borghesi ricoprire entrambi gli incarichi. Mearini ha concordato in pieno, ringraziandolo per il contributo offerto, con il collega Sbrenna, precisando come la querelle fosse sorta perchè si riteneva che non potessero entrare in vigore principi del regolamento “a scaglioni”. Stante la risoluzione del problema, la Commissione non ha ritenuto opportuno votare l’inserimento di una norma transitoria nel Regolamento del Consiglio Comunale di Perugia. Successivamente, all’interno dell’iter che porterà alla revisione dello Statuto Comunale, sono stati ascoltati in audizione il Direttore Generale Dott.ssa Pedini ed il Segretario Generale Dott. Di Massa. La vice Presidente Borghesi ha ricordato che la modifica dello Statuto avverrà sotto due punti di vista: da un lato la revisione normativa, dall’altro il riallineamento con il nuovo Regolamento. All’uopo la Commissione darà mandato al Segretario Generale ed al Direttore Generale di informare tutti i dirigenti delle Unità Operative comunali della necessità di comunicare alla Commissione tutte le novità legislative intervenute nei rispettivi settori di competenza e che devono essere recepite nello Statuto, nonchè le parti da eliminare o “ripulire” in quanto non più in vigore o modificate. Il Dott. Di Massa ha precisato che una ripulitura dello Statuto appare doverosa perchè occorre eliminare molti istituti “antichi” e non più in vigore. Ci sono poi ulteriori modifiche necessarie, determinate da provvedimenti recentissimi ed, in alcuni casi, non ancora perfezionati nel loro iter. Secondo il Segretario Generale, in ogni caso, sarebbe preferibile non inserire nello Statuto norme eccessivamente dettagliate (come accaduto in passato), bensì di carattere generale, avendo il vantaggio quest’ultime di potersi conservare anche nei casi di evoluzioni normative. La Dott.ssa Pedini ha consigliato di ripetere la procedura adottata per la revisione dei regolamenti: una prima fase di cosiddetta “scrematura”, ossia di eliminazione dei principi abrogati, ed una seconda fase di miglioramento ed adeguamento del testo. Anche il Direttore Generale ha consigliato di inserire norme di carattere generale e non troppo dettagliate, ma anche di procedere ad una verifica ed analisi integrale dello Statuto, non limitandosi a piccole modifiche. Ciò, in considerazione del fatto che lo Statuto è ormai datato e richiede un profondo aggiornamento rispetto ai tempi.

di Redazione | 05/11/2012

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