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“Valorizzazione delle naturali risorse del territorio, tracciabilità e filiera a basso chilometraggio, contratti di coltivazione sostenibili e favorevoli sia per l’impresa che per le aziende agricole: è su questi valori che si punta oggi con l’intenzione di portare l’attività di trasformazione in aree vocate alla produzione agricola, abbattere i costi e i tempi di trasporto, e raggiungere alti livelli di qualità del prodotto e di sicurezza alimentare, nel massimo rispetto per l’ambiente” E’ quanto ha detto in estrema sintesi il Presidente della Provincia di Cosenza, Gerardo Mario Oliverio a conclusione del Convegno sul tema “Nuova P.A.C. - L’agroalimentare in Calabria e sull’altopiano silano”, tenutosi ieri in mattinata a Camigliatello, presso il Csd Arssa di Molarotta, nell’ambito delle numerose manifestazioni di Transumanze SilaFestival - Laboratorio Sila-, che ha catalizzato l’attenzione di quanti sono intervenuti seguendo con interesse il dipanarsi degli argomenti proposti. A moderare i lavori è stato l’Ing. Giovanni Soda, Dirigente del Settore Programmazione della Provincia di Cosenza che, nella sua introduzione, ha tracciato un quadro delle proposte di riforma della P.A.C. (Politica Agricola Comune), oggi in discussione nel Parlamento e nel Consiglio Europeo. Tutti i relatori ed anche il Presidente Mario Oliverio hanno  posto l’accento sugli immancabili rischi che la proposta di riforma della P.A.C., così come emerso dalle posizioni ufficiali dell’Unione Europea, potrebbe comportare per l’Agricoltura calabrese, in ragione delle sue specificità e del suo profondo radicamento nel territorio, anche in riferimento alla dicotomia tra produzioni dell’Europa continentale e produzioni dell’area euro mediterranea. Gli altri interventi sono stati affidati a Francio Monaco Direttore CSD di Molarotta, Pietro Tarasi Presidente Provinciale Coldiretti, Fulvia Caligiuri Presidente Provinciale Confagricoltura, Mauro D’Acri Presidente Regionale C.I.A., Francesco De Vuono Direttore G.A.L. Sila, Maurizio Nicolai, già Commisario ARSSA, oggi Autorità di Gestione del FEARS (fondo europeo a sostegno dell’agricoltura) della Calabria, che hanno concordato sulla necessità di tutelare i produttori e  le produzioni agricole calabresi che costituiscono una importante componente del PIL (prodotto interno lordo) e dell’economia regionale. La Calabria può fare molto in questo settore, è stato evidenziato dai relatori, forte del fatto che vanta oltre 179 prodotti tradizionali che, se adeguatamente potenziati e commercializzati, possono cambiare le prospettive di crescita della regione, rivitalizzando, in particolare, i sistemi produttivi locali e le aree di sviluppo rurale. Il Presidente della Provincia ha anche tenuto a sottolineare come le Produzioni agricole in generale e, in particolare, le produzioni di qualità contribuiscano alla generazione di nuovo capitale sociale e di beni pubblici, fondamentali per la crescita economica e la coesione sociale, soprattutto a fronte delle impetuose  dinamiche di cambiamento globale dell’economia e della domanda dei prodotti..