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Reggio Nell'emilia (Reggio Emilia) - Le ‘disseminazioni’ di Giordano Montorsi


  Dal 13 marzo una straordinaria esposizione in quattro sedi. l’officina delle arti farà da sfondo a un concerto del musicista e artista visivo Andrea Rossi Andrea Il trionfo della pittura in quattro prestigiose sedi per ospitare a Reggio Emilia da sabato 13 marzo una mostra straordinaria per ampiezza ed energia espressiva.  E’ quanto propone ‘Disseminario: varietas varietatum et omnia varietas’, una “titanica” personale di Giordano Montorsi, artista originario di Scandiano ma noto a livello nazionale. Promossa dai Musei civici di Reggio Emilia, a cura di Edoardo Di Mauro, con il contributo  di CCPL ed Eco Risorse, la mostra sarà inaugurata sabato 13 marzo alle ore 16 ai Musei civici, per proseguire l’apertura nelle altre tre sedi che compongono la vasta antologica: la Galleria Parmeggiani e la Sinagoga alle ore 17 e infine alle 18.30 l’Officina delle Arti che alle 18 farà da sfondo a un concerto del musicista e artista visivo Andrea Rossi Andrea. L’evento espositivo, che è stato preparato con passione e meticolosità da Giordano Montorsi, un esponente  tra i più significativi della  “generazione di mezzo”, docente di Tecniche Pittoriche all’Accademia di Venezia, - riferisce testualmente una nota dell’Ufficio stampa del Comune di Reggio Emilia -  proporrà all’attenzione del pubblico un numero impressionante di lavori di ampie dimensioni quasi tutti prodotti per l’occasione e da cui - come dichiara il critico e curatore della mostra Edoardo Di Mauro docente all’Accademia Albertina di Torino – “si evince un senso di vitale e prorompente energia espressiva, una vera e propria rivincita della pittura”, data sempre per morta ma al contrario ancora in grado di metabolizzare ed inglobare tutti i linguaggi e le più ardite riflessioni concettuali. L’aspirazione al dialogo multidisciplinare che è sempre stato uno degli obiettivi di Montorsi è in questa occasione suggellato da importanti contributi in programma in una serie di conferenze collaterali all’esposizione: il 28 marzo con Giordano Montorsi, il 10 aprile con il filosofo Romano Gasparotti, il 17 aprile con il critico d’arte Edoardo Di Mauro e lo storico dell’architettura Alberto Giorgio Cassani.   E proprio dal confronto tra Montorsi e le personalità chiamate da lui a collaborare all’evento  è scaturito un titolo complesso e affascinante come “Disseminario: varietas varietatum et omnia varietas” a significare quella  “varietà di varietà e solo varietà” che caratterizza il progetto artistico dell’artista. Il termine “disseminario”  - come precisa De Mauro - manifesta “una evidente filiazione da “disseminazione”, che letteralmente significa “spargere qua e là”, (…) ma anche da “seminario”, luogo di incontro e di confronto di idee. La complessa ma coerente produzione di Montorsi  si caratterizza in effetti per la forte connotazione simbolica e per l’ecletticità  intesa sia nell’impiego di tecniche diverse (che gli ha valso l’appellativo di “operaio dell’arte”) come negli spunti di riflessione analitica e concettuale. Partito da esperienze concettuali, l’artista ha in seguito sintonizzato il suo stile all’interno di quel clima di liberazione da  vincoli non solo formali che ha caratterizzato gli anni ’80 permettendogli poi di evolversi nel tempo senza mai incorrere nella ripetitività. La sua produzione supera i limiti della bidimensionalità per divenire progetto artistico pluridimensionale con il tramite dell’installazione, del video e della pittura. Quest’ultima è sempre stata un ambito privilegiato del suo lavoro ed è l’oggetto di questa ampia personale a Reggio Emilia. “Montorsi  - dichiara De Mauro - dà nell’occasione una prova del suo virtuosismo barocco amante della composizione a tutto tondo e della scenografia con una serie di opere, studiate appositamente per gli spazi in cui saranno ospitate, in bilico tra prevalente aniconicità e significativi barlumi di figurazione. Le sue tematiche prevalenti, come la dimensione del segno, il dualismo tra luce ed ombra, vita e morte, visibile ed invisibile, l’universo cosmologico e la proliferazione micro cellulare, le simboliche figure animali che trapelano tra le pieghe della composizione, si dispiegano in quest’occasione all’ennesima potenza con la valenza di un enigma aperto a molteplici interpretazioni”.      

di Redazione | 11/03/2010

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