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di ANTONIO IAPICHINO - E’ prevista per oggi pomeriggio (15 giugno) alle ore 17, presso il salone della scuola primaria di via dell’Arte, in Mirto, la presentazione del libro “Costruiamo la nostra storia” – Mirto nella cronaca e nella storia. Il lavoro è frutto di ricerche realizzate dagli alunni delle classi quinte del Circolo didattico di Crosia Mirto, dall’anno scolastico 2003/2004 al 2005/2006, guidati dai propri docenti. Il materiale reperito negli anni è stato curato dagli insegnanti Serafina Campana, Maria Rosa Pili e Anna Parrotta e coordinato, da un punto di vista storico – cronologico, dal dirigente scolastico, Giuseppe Virardi. In questi anni sono state effettuate interviste agli anziani del luogo, fatte ricerche presso archivi comunali, parrocchiali e di famiglie private, ma anche presso gli studi di alcuni professionisti del luogo (geologi, archeologi, storici, architetti, ingegneri, ecc.), presso le biblioteche pubbliche e private. <<E’ stata>>, ha spiegato il dirigente Virardi, <<una ricerca sul campo che, pur tramutandosi in una ‘piacevole creazione’ quotidiana, ha utilizzato il prezioso materiale, costituito da notizie e documenti, che sarebbe stato un peccato abbandonare al triste destino dell’incuria>>. A giudizio del dottore Virardi <<questa pubblicazione potrebbe costituire la prima pietra miliare su cui imbastire successivamente ipotesi, verifiche, confronti, controlli, approfondimenti e dibattiti. Dagli alunni, d’altronde, non ci si poteva aspettare un lavoro rigorosamente scientifico, ma serio e appassionato sì. Per questo si è voluto rispettare l’impronta mosaicata del lavoro che, fra l’altro, avrà anche il merito di coprire un assoluto vuoto pubblicistico su Mirto>>. Le tre insegnanti referenti, Campana, Pili e Parrotta, hanno messo in risalto che <<la documentazione fotografica di particolare interesse e valore storico, arricchisce il volume e dà, attraverso le immagini, una più evidente rappresentazione della realtà urbanistica, storica, paesaggistica e umana di Mirto>>. Dunque, <<la finalità principale di tale lavoro è stata quella di far conoscere alle giovani generazioni e a quelle che verranno le ‘radici’ che ci legano al passato>>.