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Bari (Bari) - “Io non dipendo”, presentato il progetto interistituzionale


È stato presentato questa mattina a Palazzo di Città “Io Non Dipendo”, il progetto interistituzionale per la prevenzione e il contrasto promosso dall’assessorato al Welfare per affrontare il tema delle dipendenze - quelle “classiche” (alcol e droghe) e quelle senza sostanze (gioco, internet, sesso) - che interessano una fascia sempre più ampia di giovani e di adolescenti.  Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre ad una folta delegazione di studenti e docenti, l’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio (nella foto), il dirigente dell’USR Giovanni Lacoppola, i dirigenti del SERT ASL BA e il presidente della cooperativa sociale CAPS (capofila del progetto) Marcello Signorile. Al fianco del Comune, al progetto partecipano infatti la ASL BA - SERT Dipartimento delle Dipendenze e l’Ufficio Scolastico Regionale - Ufficio Territoriale di Bari. Abbaticchio ha illustrato gli obiettivi e le modalità del progetto, considerato a buon diritto un’iniziativa sperimentale (forse la prima del genere in Italia), che si articola in due annualità ed è stato affidato all’ATI composta dalla cooperativa CAPS (ente capofila), l’associazione CAMA LiLa e l’Associazione club alcologici territoriali Bari nuova (A.C.A.T). L’assessore ha in primo luogo sottolineato il significato della parola salute, intesa come benessere sociale, quindi ha commentato i dati sullo stato delle tossicodipendenze pubblicati nella Relazione annuale al Parlamento 2011: “Dati allarmanti, dai quali emerge che, a livello nazionale, su un campione di 32.389 intervistati tra i 15 e i 19 anni, circa il 26% dichiara di usare abitualmente sostanze tossiche. In altri termini un ragazzo su quattro in quella fascia di età fa uso di droghe, e la media nazionale dei ricoveri dovuti a tossicodipendenze è del 41,7% ogni 100.000 abitanti”.   I numeri, dunque, parlano chiaro: “Gli adolescenti - ha proseguito Abbaticchio - entrano in contatto con le droghe in età sempre più precoce e il momento di maggiore rischio è tra i 13 e i 19 anni. Le circostanze più pericolose sono gli house party, le gite scolastiche, i concerti dove si consuma il “rito” dell’iniziazione all’uso di sostanze tossiche: il dato più preoccupante riguarda senz’altro il fatto che il 27% degli intervistati ha dichiarato di procurarsi la droga a scuola”. Per non parlare dell’alcool, il cui consumo tra gli adolescenti è aumentato in maniera esponenziale, registrando un + 18,2% dal 2007 al 2010: una tendenza che vede protagoniste in particolare le ragazze. “Tutelare la salute dei cittadini - ha concluso l’assessore Abbaticchio - significa promuovere una nuova consapevolezza, in particolare tra i più giovani, sui rischi legati alle dipendenze, fisiche o psicologiche che siano. Solo insegnando ai ragazzi a rispettare il proprio corpo e a conoscere il prezzo di scelte sbagliate, si fa prevenzione efficace e si promuove concretamente la salute”.   L’assessorato comunale al Welfare finanzia il progetto “Io Non Dipendo” nell’ambito del Piano Sociale di Zona con circa 195mila euro. La ASL partecipa, invece, con l’impegno di risorse umane - medici, psicologi, assistenti sociali - a tutte le fasi di formazione di docenti, genitori e alunni, offrendo il suo contributo per fornire importanti strumenti di conoscenza e confronto sul tema. L’Ufficio Scolastico Regionale (Provveditorato scolastico) contribuisce con 24mila euro, che saranno assegnati direttamente alle 12 scuole che hanno aderito all’iniziativa.   La prima annualità di “Io non dipendo”, che è partito a settembre 2011, è destinata agli adolescenti della fascia di età tra i 13 e i 17 anni di 9 scuole medie e 3 istituti superiori di Bari che hanno aderito del progetto. Questa prima fase è tesa in particolare a sviluppare nei ragazzi una maggiore consapevolezza attraverso percorsi formativi curati da professionisti esperti del contrasto alle dipendenze e a fornire loro input per comportamenti corretti e regole condivise per migliorare la consapevolezza delle proprie capacità e la fiducia in se stessi, favorendo il reclutamento di “opinion leader” ovvero studenti che, nel gruppo dei pari, assumono consapevolmente un ruolo informativo sui danni delle dipendenze.   Il provveditore Giovanni Lacoppola ha sottolineato l’importanza del progetto perché spesso “i genitori pensano che la scuola sia un parcheggio per i ragazzi, in molte famiglie infatti manca il dialogo tra genitori e figli, e in questi casi è fin troppo facile che questi ultimi facciano scelte sbagliate o adottino stili di vita estremamente rischiosi”. Giovanni Fiore del Sert ha ricordato come la prevenzione delle dipendenze rientri nelle competenze della ASL, anche nelle nuove forme come ad esempio l’utilizzo compulsivo di internet o il gioco d’azzardo. “Questo progetto - ha detto Fiore - ha il merito di unire le forze di istituzioni ed enti diversi coinvolgendo esperti di varie discipline”.   Marcello Signorile del Caps ha presentato nel dettaglio gli step del progetto: quarantacinque docenti delle diverse scuole coinvolte, insieme ai familiari degli alunni, hanno partecipato ad una formazione specifica inerente il tema delle dipendenze, un corso che ha impegnato gli specialisti ASL del SERT, il Servizio Sociale del Comune e gli operatori del CAPS. I ragazzi partecipanti sono stati individuati per le loro qualità ricettive e di comunicazione e formati come “opinion leader”. Il compito loro assegnato è quello di divulgare il percorso formativo e collaborare alla produzione di spot, filmati, servizi giornalistici nell’ambito di lavori di gruppo sui rischi dell’uso e abuso di alcool, sostanze tossiche e, più in generale, sui rischi legati a tutte le possibili dipendenze. Complessivamente ventitré classi sono state impegnate a elaborare soggetti, racconti, sceneggiature sul fenomeno delle dipendenze; fra tutte le proposte pervenute ne sono state scelte sei. In sei diverse scuole i ragazzi inizieranno a breve a lavorare in laboratori guidati da esperti per la produzione di spot pubblicitari e filmati multimediali che saranno presentati e diffusi sul territorio.   La seconda annualità di “Io non dipendo” è destinata invece al target dei giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Con gli esperti saranno realizzati interventi diretti sul territorio: si tratta della seconda fase denominata ”Pit-stop”. Da settembre prossimo partirà una serie di iniziative volte all’informazione e sensibilizzazione presso i locali notturni, le discoteche, le enoteche e i luoghi di aggregazione giovanile, secondo una mappatura delle zone più frequentate dai giovani e di quelle considerate a maggior rischio.

di Redazione | 16/04/2012

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