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Pescara (Pescara) - Celebrazione chiusura 150 anni Unità d’Italia, il pensiero del Sindaco


“Tutelare l’unità di un Paese vuol dire conservare intatta la ricchezza di ideali comuni, di tradizioni, di valori di cui una Nazione ha bisogno per credere in se stessa, impegnandosi a rinverdire e migliorare il proprio bagaglio morale a beneficio delle generazioni future. E’ il messaggio con il quale Pescara saluta l’anno dedicato alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, un anno importante, che il capoluogo adriatico ha onorato con eventi, momenti di dibattito e manifestazioni tesi soprattutto a risvegliare le coscienze e rinnovare la conoscenza del territorio”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia aprendo, ieri pomeriggio, nella Sala dei Marmi della Provincia di Pescara, le celebrazioni promosse in Prefettura per la chiusura ufficiale dell’anno di celebrazioni dedicate al 150° dell’Unità d’Italia. Presenti le massime Autorità cittadine tra cui il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, l’onorevole Razzi, il vicario generale Padre Giuseppe Comerlati, il Presidente della Camera di Commercio Daniele Becci, il Presidente della Fondazione PescaraAbruzzo Nicola Mattoscio, l’assessore Comunale Nicola Ricotta, il consigliere regionale Alessandra Petri, il professor Giordano Bruno Guerri, il Presidente della Confcommercio Ezio Ardizzi e tutte le Autorità militari. “Oggi suggelliamo – ha detto il sindaco Albore Mascia, che ha aperto la serata al posto del Prefetto D’Antuono, impegnato a L’Aquila – un percorso di incontri, riflessioni e celebrazioni che per un anno hanno visto la nostra città e la nostra provincia diventare palcoscenici prestigiosi per gli eventi che hanno fatto da cornice all’Anniversario dell’Unità d’Italia, ed è di pochi giorni fa la decisione del Consiglio dei Ministri di istituire per il 17 marzo la solennità civile della ‘Giornata dell’Anniversario dell’Unità d’Italia’. Tante le iniziative che abbiamo portato avanti in questo anno riscoprendo insieme i temi principali del Risorgimento e dell’Unità nazionale, prendendo coscienza della loro attualità. Già nell’ottobre del 2010 abbiamo aperto le nostre celebrazioni, con il coinvolgimento degli Istituti superiori di Pescara, organizzando la ‘Settimana studentesca dell’Unità Nazionale’, memori del fatto che proprio tra il 16 e 17 ottobre 2010 ricorreva il 150° anniversario della presenza di Re Vittorio Emanuele a Castellamare, dove pronunciò la frase ‘Oh che bel sito per una grande città’. Il 2 dicembre abbiamo promosso la seduta straordinaria del Consiglio comunale con la presenza della pronipote di Garibaldi, Anita Garibaldi; e poi il culmine delle celebrazioni, la Notte Bianca, tra il 16 e 17 marzo, dalle 22 alle 5 del mattino, con una straordinaria partecipazione di pubblico a un fittissimo e variegato programma di spettacoli, eventi, dibattiti e concerti. Protagonisti, ancora una volta, sono stati gli studenti degli Istituti superiori che, con molti artisti locali, hanno trasformato il centro storico, ossia il cuore della Piazzaforte, in un grande teatro all’aperto. L’anno scorso è stato anche quello in cui il nostro Comune ha impresso una storica svolta all’estate culturale pescarese, con l’organizzazione di un cartellone unico di eventi, denominato ‘Pescara Tener-a-mente’, nel nome del vate e sotto la direzione artistica del professor Giordano Bruno Guerri. Un percorso quello compiuto lo scorso anno che ci ha permesso di riscoprire l’orgoglio di radici che non avevamo dimenticato, ma che forse avevamo accantonato. E allora abbiamo avuto l’occasione di ricordare il ruolo svolto dalla Piazzaforte di Pescara nella storia del Risorgimento, riscoprendo che, ad esempio, secondo alcuni storici, fu a Pescara, e non a Rimini, che il Re di Napoli Murat firmò, il 12 maggio 1815, la prima delle Costituzioni italiane utilizzate nel Risorgimento. Oppure la presenza di tanti eroi delle conquiste risorgimentali, patrioti abruzzesi, rinchiusi nel Bagno Penale, simbolo della dura repressione borbonica. E tra coloro che vennero rinchiusi nel ‘sepolcro dei vivi’ ci fu anche la figura centrale del Risorgimento, Clemente De Cesaris che fece arrendere nel 1860 il Forte di Pescara, aprendo la strada a Vittorio Emanuele II. Anni di grande fermento politico e, in prospettiva, anche culturale se pensiamo che nel 1863 nacque a Pescara Gabriele D’Annunzio e nello stesso anno venne inaugurata, alla presenza del Re, la stazione ferroviaria di Castellamare, mentre nel 1967 venne smantellata l’antica fortezza. E’ dunque evidente che tutti i percorsi di unificazione rappresentano processi di crescita culturale, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di condivisione di valori”. La serata è proseguita con il Concerto del Quartetto d’Archi del Conservatorio ‘D’Annunzio’, l’intervento del professor Guerri e il recital della professoressa Franca Minnucci con gli studenti dell’Istituto ‘Aterno-Manthonè’.

di Redazione | 18/03/2012

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