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Udine (Udine) - Giornata della Memoria, anche a Udine “Il ritorno di Klara”


Come da tradizione ormai decennale, anche quest’anno l’Ert e il Teatro Club Udine riflettono attraverso il teatro sulle vittime della follia nazista nei Lager, per l’occasione della Giornata della memoria 2012 che dal 2000 ricorda in tutta Europa la Shoah ebraica e i tanti innocenti –zingari, comunisti, omosessuali, testimoni di Geova- sterminati secondo la logica aberrante del razzismo e della dittatura. Dopo la prima assoluta per il triveneto all’auditorium Centro Civico di San Vito al Tagliamento (in programma domani, giovedì 26 gennaio alle 20.45), approda a Udine venerdì 27 gennaio al Teatro Palamostre alle 21 per il cartellone di Akropolis.12 (replica per le scuole alle ore 10.30 di sabato 28), lo spettacolo “Il ritorno di Klara”, liberamente adattato dal romanzo di Aaron Soazig “La donna che disse no”. Ne è regista e interprete, con Adriana Libretti e Lorena Nocera, uno dei più sensibili attori del panorama artistico friulano, l’udinese Giovan Battista Storti, che vanta nel suo curriculum la prestigiosa collaborazione, dal 1980 al 1987,  con il Teatr Cricot2 di Tadeusz Kantor, maestro impareggiabile di immaginifica e spirituale visionarietà. Congeniali corde poetiche che Storti ha poi messo al servizio del teatro milanese Alkaest, produttore anche di questo nuovo lavoro proposto a Udine all’interno del cartellone di iniziative organizzate dal Comune di Udine per la Giornata della Memoria. E infatti al centro non è tanto lo scavo storico nelle premesse dell’orrore, né l’indicibile inferno dei campi di sterminio, ma il dolore interiore di chi, rispetto ai “sommersi”, si è salvato e poi ha fatto ritorno a casa, dopo aver sfiorato il limite della vita e dell’umanità. È il caso del dramma di una donna, Klara, ebrea tedesca, che, dopo 29 mesi di permanenza ad Auschwitz, rientra nel luglio del 1945 in Francia. Ad attenderla c’è non solo Angelika, sua cognata e sua migliore amica fin dai tempi della giovinezza berlinese, ma soprattutto una figlia, Vera, partorita clandestinamente nella Parigi occupata dai nazisti e nel frattempo protetta dagli amici, che hanno anche provveduto a darle un nuovo nome, un emblematico Victoire. Ma è un ritorno impossibile per chi ha attraversato il male assoluto e ne è potuto uscire solo a patto di azzerare anima, sentimenti, coscienza e di ridursi a pura necessità vitale di sopravvivenza biologica. In sette quadri, il racconto di Klara all’amica non concede nulla alla complicità del pathos: è invece lo srotolarsi di una parola che ricostruisce le tappe di un tempo zero, non conosciuto, ma solo vissuto e ora offerto con lancinante asciuttezza. Ed è allora il pubblico ad essere investito di un compito decisivo di ascolto, perché qui – dice Storti – “siamo noi gli interlocutori della parola spezzata, i prescelti, in assenza dei quali questa discesa nell’orrore non potrebbe trovare alcuna uscita”. Per informazioni o prevendite è possibile contattare il Teatro Club di Udine (0432 507953) o la biglietteria del Palamostre (0432 506925). Sempre venerdì 27 gennaio, sono poi in programma altri due appuntamenti. Alle 9 al cinema Visionario, il Cec Centro Espressioni Cinematografiche propone la proiezione per le scuole di “Vento di primavera” di Roselyne Bosch (proiezione per il pubblico, invece, domani giovedì 25 gennaio alle 20.30 sempre al Visionario). Alle 18 il foyer del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, infine, ospiterà “Siamo una sola carne con la notte”, lettura scenica sulla poesia di Paul Celan di e con Emanuele Carucci Viterbi. Gli interventi musicali portano la firma del contrabbassista Franco Feruglio, gli spazi di dialogo vedranno confrontarsi Luigi Reitani, docente di Letteratura Tedesca, Università di Udine, e Cesare Lievi, sovrintendente del Nuovo. Per conoscere nel dettaglio il programma messo a punto dal Comune di Udine per la Giornata della Memoria è possibile contattare il PuntoInforma del Comune di Udine telefonando allo 0432 414717 o inviando una email a puntoinforma@comune.udine.it. L’intera rassegna vede il coinvolgimento di numerose realtà culturali e associazionistiche del territorio, come i Civici Musei del Comune, l’Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, l’Associazione culturale Polymnia e il Centro Studi Auralexis, la biblioteca Civica “Joppi”, l’Università di Udine, il Cec Centro Espressioni Cinematografiche, la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, il Teatro Club Udine, l’Istituto Gramsci del Friuli Venezia Giulia, l’Aned-Associazione nazionale ex deportati e l’Associazione Italia-Israele del Friuli Venezia.  

di Redazione | 25/01/2012

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