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Guardiagrele (Chieti) - Si è svolta in Abruzzo la prima assemblea regionale dei “Collegium Cocorum”


Mercoledì scorso, 14 dicembre, la prima assemblea regionale degli insigniti abruzzesi del “Collegium Cocorum” è stata ospitata dal ristorante “Villa Majella” a Guardiagrele e ha rappresentato un importante momento di riflessione e di stimolo per i circa 50 cuochi professionisti presenti, con il “collare” e non, provenienti da tutta la regione.   Il “Collegium Cocorum” è per i cuochi la più ambita onorificenza italiana: il “collare rosso” viene conferito dalla Federazione Italiana Cuochi ai cuochi professionisti che hanno lavorato almeno 25 anni ai fornelli con dignità, passione, capacità e prestigio. In Abruzzo si contano 114 onorificenze consegnate, negli ultimi trent’anni, dalle associazioni dei cuochi della Valle Del Sangro (59) e delle province di Pescara (40), Teramo (12) e L’Aquila (3).   Al tavolo di confronto si sono seduti il vicepresidente della Fic nazionale Giacomo Giancaspro, il presidente regionale dell’Unione cuochi abruzzesi Andrea Di Felice e il delegato abruzzese dell’Accademia italiana della cucina Mimmo D’Alessio. Tutti hanno stimolato la categoria ad adeguarsi ai tempi, «prima che siano i tempi a prendere il sopravvento», curandosi di condividere la propria professionalità ma evitando la tentazione di spettacolarizzare il proprio lavoro «dimenticando di essere operatori di salute».   «Avere una lunga carriera alle spalle non è la fine di un’attività ma l’inizio di un nuovo percorso di crescita – ha commentato Andrea Di Felice – Il “Collegium Cocorum” deve essere portato con senso di responsabilità da chi lo ha meritato e accolto con rispetto da chi ha ancora tanto da imparare» «Innovazione e tradizione possono interagire in maniera assolutamente armonica – ha aggiunto Mimmo D’Alessio – ma l’innovazione deve essere gestita da una professionalità solida: la cucina deve tornare al centro della nostra economia quotidiana». «Oggi tutti possono sapere, ma in pochi possono saper fare – ha chiosato Giacomo Giancaspro – Solo la trasmissione delle competenze permetterà alla categoria di mantenere il passo con i tempi e distinguere le professionalità dai cuochi improvvisati. Questa trasmissione di competenze non può prescindere dalla voglia di insegnare, da una parte, e dall’umiltà di imparare, dall’altra».   L’incontro si è concluso con una conversazione e una dimostrazione sui tagli  dell’ovino abruzzese, guidata da Peppino Tinari, titolare del ristorante stellato “Villa Majella” e dal direttore dell’Ara (Associazione Regionale Allevatori) Francesco Cortesi, che ha illustrato l’importanza del marchio “Buon Gusto Agnello d’Abruzzo”, con cui sono stati certificati negli ultimi tre anni 15mila agnelli non inferiori a 8 Kg e allevati e macellati interamente in Abruzzo secondo un rigoroso disciplinare. Con preghiera di divulgazione.

di Redazione | 16/12/2011

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