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Crosia (Cosenza) - Si è svolta al Circolo culturale una conferenza su “Trionto la più grande fiumara d’Europa”


Si è tenuta presso il Circolo Culturale di Mirto Crosia una interessantissima serata sui tesori storico-ambientali presenti in territorio di Crosia e lungo la valle del Trionto. Dopo i saluti del Presidente del Circolo, Franco Rizzo, il responsabile della sezione di Crosia di “Italia Nostra, Mimmo Forciniti, oltre ad esprimere la propria soddisfazione per l’organizzazione della manifestazione, ha introdotto i temi delle relazioni sottolineando l’eccezionalità della natura di quella che è “la più grande fiumara d’Europa” e sottolineando la preziosità del lavoro di ricerca dell’archeologo Salerno Quindi ha tenuto la sua relazione Ernesto Salerno, giovane e valente archeologo, specialista nelle ricerche sui popoli italici. Con l’ausilio di una serie di slides di ottima lettura, il dottor Salerno ha percorso tutta la storia archeologica del nostro territorio, premettendo che l’archeologia ci dice chi siamo e da dove proveniamo. E’ partito dalla presenza dei Greci e, passando dettagliatamente attraverso gli insediamenti Brettii, è arrivato all’epoca Romana e poi alle evidenze bizantine. Per l’età brettia ha notato come i loro insediamenti facessero perno sul “Cerasello”, località a cavallo fra Caloveto e Pietrapaola; per il periodo romano ha mostrato come tante ville insistessero proprio lungo la strada jonica. Fra i tanti reperti illustrati ha fatto vedere una bellissima moneta con la personificazione del Trionto, “fiume che porta legna”, e la scritta “TRAES”. E’ seguito l’intervento di Gino Crisci,  ordinario presso il Dipartimento di Scienze della terra e Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e naturali dell’Università della Calabria. Il prof. Crisci, dopo aver riferito che presso l’Unical si sviluppa l’ “archeometria”, una scienza che permette di valutare con precisione totale l’età dei reperti archeologici e dei materiali, si è soffermato sull’unicità “universale” degli ambienti naturali calabresi, vera eccezionale risorsa culturale della nostra Regione che è formata da un pezzo della catena alpina spostatasi a sud milioni di anni fa. Le fiumare, e fra di esse la maggiore, il Trionto, sono la risultanza di un “veloce” movimento di sollevamento delle strutture calabresi (circa 1 cm/anno) e dell’allargamento del giovane mare Tirreno. Crisci, concludendo, ha notato come la Calabria è una regione bellissima dal punto di vista ambientale ed interessantissima, perché unica al mondo, dal punto di vista geomorfologico, i cui “tesori”, che possono costituire una risorsa di eccezionale interesse sia scientifico che turistico, sono poco conosciuti e poco promossi. Quindi ha voluto far presente come la nostra Regione abbia anche una struttura geomorfologica di una “delicatezza” unica che dunque non va violata con interventi umani scorretti ed intollerabili, che possono indurre effetti devastanti in occasione di eventi naturali come terremoti ed alluvioni di grande intensità. La serata si è conclusa con vari interventi dei numerosi presenti che hanno posto numerose domande di chiarimento ai relatori.                

di Redazione | 24/11/2011

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