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Udine (Udine) - Cinello trasforma piazza Libertà in un viaggio di “larghe vedute” intorno al mondo. Ieri affollata inaugurazione mostra


Una visione panoramica del mondo, un viaggio di “larghe vedute” che spazia dalle più belle piazze delle capitali europee, alle maestose meraviglie d’Italia, fino ai suggestivi panorami offerti dalle montagne friulane. È uno sguardo sul mondo, è proprio il caso di dirlo, a 360 gradi quello che il fotografo friulano Diego Cinello propone con la sua mostra inaugurata ieri, sabato 12 novembre alle 12, nella suggestiva cornice della centralissima piazza Libertà a Udine alla presenza del sindaco Furio Honsell. Una mostra nella mostra, dunque, considerata la suggestiva cornice offerta da una delle più belle piazze del centro storico, affollata già oggi da numerosi visitatori attratti dai panoramici scatti firmati da Cinello.   L’esposizione, giunta ora nel capoluogo friulano dopo essere stata allestita a Villa Manin di Passariano (Codroipo, Ud), è ospitata in città grazie alla collaborazione con i Civici Musei del Comune di Udine e con l’amministrazione comunale e sarà visitabile fino all’11 dicembre. La sua particolarità deriva dalle dimensione delle fotografie, che in alcuni casi arrivano a misurare anche un metro e 30 centimetri d’altezza per 4 metri di lunghezza. Decine di foto panoramiche di “larghe vedute”, così come sono state definitive dai maggiori critici nazionali e internazionali che hanno apprezzato l’opera di Cinello.   Tre le sezioni in cui si articola. La prima, dal titolo “Friuli, terre di larghe vedute – Terra di Patriarchi”, raccoglie le immagini storiche scattate da Cinello e pubblicate nell’omonimo libro realizzato insieme al giornalista Armando Mucchino. Le varie gigantografie, con panoramiche che spaziano fino a 360°, ritraggono l’ormai famoso Monte Talm, la prima foto in assoluto di larghe vedute scattata più di vent’anni fa, dalla quale hanno preso poi il via una serie di altre opere famosissime legate alle montagne friulane. Non mancano poi scorci di altre città come Palmanova e Grado, ma anche Tarcento di notte in occasione del Pignarul Grant.   Una seconda sezione è dedicata invece alla nostra penisola, anche in questo caso con soggetti contenuti in un libro dal titolo “L’Italia che spettacolo”, edito nel 2004 dal Touring Club Italiano, con testi di Italo Zannier. In questo caso sono stati ritratti i miti della nostra terra, quali ad esempio il Monte Bianco e Santa Maria di Leuca, i due punti più estremi della nazione. Non mancano poi il Colosseo e la piazza di Assisi, i notturni di Torino e Milano, ma anche Duomo di Orvieto, solitamente “infotografabile” per la sua maestosità. Ma sicuramente quella che farà restare a bocca aperta, richiedendo al visitatore una profonda rotazione del capo per poterla vedere nel suo insieme, è la foto della laguna di Venezia ritratta in più scatti dal campanile dell’isola di San Giorgio.   Terza e ultima sezione è quella in cui vengono ritratte le principali capitali del vecchio continente. Delle foto raccolte sotto il titolo “Europa XXL, città fuori formato”, fanno parte anche gli ultimi scorci in ordine di tempo realizzati da Cinello, come quello dedicato al Lussemburgo. Ma in questa zona della mostra vi sono anche i meno usuali, ma altrettanto spettacolari soggetti verticali, che spiccano per tutta la loro maestosità quali ad esempio il Big Bang di Londra. Non manca Parigi, ritratta dalla torre di Montparnasse sul far della sera, i canali di Amsterdam, le mura di cinta del Cremlino sullo sfondo della piazza Rossa. Tutte queste immagini fanno parte di un progetto editoriale sul quale Cinello sta lavorando e che dovrebbe portare alla realizzazione di un volume tradotto in tutte le lingue dei 27 Paesi che formano l’Europa.   Fotografo artigiano, come ama definirsi l’autore di Fagagna, Cinello inizia a scattare le sue prime immagini a sedici anni. Le larghe vedute iniziano a prendere corpo per non essere riuscito a immortalare in tutta la sua spazialità il panorama che si vedeva da Peralba. Questa rabbia costruttiva lo porta quindi a compiere più di venti scatti stampati in 7x10 ed incollati su un grande foglio costituito da un vecchio sacco di cemento ripulito e stirato dalla madre. Per mettere insieme tutte le immagini e dare così vita al panorama non si usava lo scotch che ancora non c’era, ma una colla atta a base di farina. “Il risultato non fu dei migliori – ricorda lo stesso Cinello –, ma permise di veder realizzato il mio sogno di ingabbiare quella magnificenza in una sola immagine che lo ritraeva a 360 gradi”. Tra le tante mostre del fotografo friulano, vanno ricordate quelle al Vittoriano a Roma, nonché a Strasburgo e la fortunatissima esposizione a Tokyo, davanti a migliaia di visitatori stupefatti per la grandezza e la qualità fotografica delle immagini esposte. L’esposizione sarà visitabile in piazza Libertà fino all’11 dicembre.

di Redazione | 13/11/2011

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