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Catania (Catania) - Feditalimprese Sicilia: reintrodurre il bonus gasolio e la riduzione dell’accisa per aiutare i settori produttivi.


<<Di fronte all’aumento spropositato del carburante il governo non può rimanere indifferente. Feditalimprese Sicilia sostiene che è necessario adottare seri provvedimenti che aiutino i settori produttivi, la sua proposta è quella di reintrodurre il bonus gasolio e la riduzione dell’accisa. La conseguenza diretta della crisi politica internazionale è infatti l’aumento dei carburanti, un gioco speculativo>> - riferisce testualmente una nota di Feditalimprese Sicilia - <<che ha determinato negli ultimi mesi, in seguito alla guerra in Libia, un ulteriore rialzo. Questo aumento, sommato ai precedenti rincari, ha portato il prezzo del gasolio a cifre record, molto più alte rispetto all'inizio del 2009>>. << Ad essere penalizzati sono gli automobilisti, ma più in generale ogni settore dell'economia. - afferma Gianluca Micalizzi, presidente di Feditalimprese Sicilia- Le piccole e medie imprese, infatti, nel tentativo di allargare il raggio della loro attività si ritrovano a dover fronteggiare costi di trasporto eccessivi e quindi sono costrette a ripiegare sul  mercato locale in fase di stagnazione>>.   Fortemente danneggiato assieme agli autotrasportatori, il settore della pesca. Alla voce “gasolio” si registrano aumenti vertiginosi e con l’attuale calo della produzione, non si riesce a mantenere una redditività adeguata. A questo si aggiunge la difficoltà a recepire e attuare in tempi brevi le direttive europee, che finora non hanno aiutato la marineria mediterranea.   Non sta meglio il settore agricolo, per il quale è stato stimato un forte rincaro nelle spese di produzione derivante dal costo del carburante, utilizzato in campagna sia per alimentare i macchinari agro-meccanici che per il riscaldamento delle serre.   Vi è poi una categoria di lavoratori che non può far a meno dell'auto e che anzi fa di essa il proprio “ufficio” e strumento di lavoro: gli agenti di commercio e i rappresentanti; questi soffrono il caro-gasolio direttamente sulle proprie tasche, dal momento che il costo è detraibile all'80% nella determinazione del reddito d'impresa. Per questo motivo è stato già richiesto un intervento speciale che possa bloccare per il 2012 la detraibilità al 100%.   Feditalimprese Sicilia ha manifestato appoggio e solidarietà a tutte queste categorie, ma non bisogna dimenticare altri settori dell'economia che subiscono indirettamente le conseguenze del caro-gasolio. Tra questi il turismo nelle isole, i rincari stagionali nelle tariffe di aliscafi e traghetti scoraggiano infatti gli arrivi e colpiscono di riflesso ristoratori e albergatori. Ripercussioni si registrano anche per il commercio, dal momento che il consumatore medio limita i propri acquisti, visto che ogni settimana si ritrova a dover spendere 15-20 euro in più per un pieno di carburante. E’ quindi importante che l’intervento del governo non si faccia attendere.   <<Il costante aumento del prezzo del gasolio registrato in questi mesi- sottolinea Gianluca Micalizzi- sta incidendo negativamente sulla stabilità e soprattutto sullo sviluppo di vari settori. La crisi deve essere affrontata con interventi strutturali a sostegno delle imprese, soprattutto in considerazione dei gravosi oneri contributivi, che rischiano di avere gravi ripercussioni nella crescita delle imprese e nella loro capacità di competere nel mercato>>.

di Redazione | 22/05/2011

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