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Rossano (Cosenza) - Festa dei Giovani, con una missiva il Sindaco Filareto ringrazia il Vescovo Marcianò


Il Sindaco di Rossano Franco Filareto, dopo la grossa partecipazione di gente alla “Festa dei Giovani” ha sentito il bisogno di scrivere una lettera aperta di ringraziamento a al Vescovo della Diocesi di Rossano – Cariati, monsignor Santo Marcianò. Di seguito la  versione integrale della missiva:   <<Eccellenza reverendissima,  dopo l’importante e partecipata “ V edizione della Festa dei Giovani ”, tenutasi  a Rossano, sento il dovere e l’esigenza di rappresentarLe pensieri, sentimenti, emozioni, che ho colto tra le tantissime persone presenti al vero e proprio evento dell’8 u.s.            Innanzitutto, dico a Lei e a tutti i suoi meravigliosi Collaboratori dell’ Arcidiocesi (sacerdoti, diaconi, responsabili delle numerose associazioni cattoliche, volontari, attori di positività, di gioia, di speranza) grazie per aver messo i giovani al centro dell’impegno della Chiesa militante, della Chiesa protagonista di promozione umana e di rinnovata evangelizzazione, della Chiesa autorevole e credibile, della Chiesa radicata tra la gente.            I giovani, riconosciuti come la più alta manifestazione di un atto d’amore che lega un uomo ad una donna, la prima e principale risorsa della nostra gente, l’ultima speranza di cambiamento e di emancipazione della nostra terra, trovano nella Sua azione pastorale e nelle articolazioni dell’ Arcidiocesi un imprescindibile punto di riferimento di “pensiero forte ” e lungimirante, di principi e valori capaci di orientare le coscienze in questa fase storica difficile e di turbamento, nella quale la coerenza e la testimonianza rendono credibili idee e messaggi.   Grazie per aver saputo parlare all’intelligenza e al cuore dei giovani, di averli stimolati al gusto della bellezza, immagine visibile della Verità e del bene morale, a fare tutto con allegria e gioia, all’importanza del confronto e del dialogo, al rispetto dell’altro come persona, alla responsabilità dell’  “ io ” inseparabile dal “ noi ”, alla socializzazione, all’impegno con e per gli altri, al rifiuto della delega de-responsabilizzante.   Grazie per averli costantemente richiamati a interrogarsi sul “ senso dell’esistenza personale ” e sul “ personale progetto di vita ”, entro una dimensione vasta di comunità locale e di comunità globale, nella quale il futuro sarà come noi – insieme - lo vogliamo e lo costruiamo con la consapevolezza, l’etica della responsabilità, l’attivismo singolo e associato.          Grazie per aver stimolato i giovani a interrogarsi sul “perché ci siamo ? ”, quando tutto cospirava per non esserci, sul “perché della vita ?” della persona, originale, inconfondibile, irripetibile, su “ che cosa farne della propria vita ? ”,  “ quale compito o dovere o vocazione o missione ognuno deve attuare ? ” per costruire e lasciare un mondo migliore a chi verrà.    Grazie per aver stimolato i giovani a interrogarsi su quale può e deve essere il “ proprio progetto di vita ”, “ hic et nunc ”, qui nella nostra terra e tra la nostra gente, qui in questo complesso momento storico, carico di inquietudini, ma anche di speranze: nel quale nessuno ha il diritto pilatesco di essere neutrale o indifferente; nel quale ognuno, nella sua personale autonomia, deve fare la propria parte con la cittadinanza attiva e la partecipazione democratica; nel quale l’impossibile può farsi possibile se il nostro progetto è sostenuto da una grande passione etica e civile, una grande “ fede ” nel compito e nella missione ai quali “ Qualcuno o qualcosa ” ci ha predisposti, una “ fede ” che accende la luce dove prima c’erano l’oscurità della solitudine, del timore del fallimento, del “ pozzo nero ” della disperazione, una “ fede ” che ci dà la convinzione-certezza che “ ce la possiamo fare … e ce la faremo ”.   Grazie per avere educato i giovani a essere grati, per il loro “ esserci ”, alla comunità degli uomini-persone, che ci ha dato il dono-miracolo della vita, e di cui siamo  talmente parte integrante  e  insostituibile,  da obbligarci alla “ resistenza ”, alla “ reattività ”, alla “ ripartenza ”, al “ coraggio civico ”, alla coscienza che “c’è sempre una via d’uscita ” per i problemi, alla “solidarietà ”, alla “ condivisione ”, alla “ donazione ” di una parte di noi agli altri, in maniera volontaria, gratuita, spesso anonima, senza chiedere nulla in cambio, senza ritorno di utile, di convenienza, perché è doveroso così, è giusto così.   Grazie per avere offerto ai giovani i criteri di discernimento per le loro scelte tra il candore degli agnelli e la sporcizia dei lupi travestiti d’agnello. I discrimini sono la morale pubblica, l’onestà, la legalità, la coerenza, la lealtà, l’impegno disinteressato come servizio, l’amore pensoso per il bene comune e per l’interesse generale, che sono i requisiti insostituibili dei servitori della cosa pubblica.   Grazie per il costante, coerente, testardo impegno a fare della Chiesa la Chiesa della gente e dei giovani, con la gente e con i giovani, per la gente e per i giovani: è la Chiesa-Comunità, assemblea di persone libere e responsabili, protagonista di “metànoia” (metanoia ”), di rigenerazione e di concreta speranza.   E questi messaggi, forti e coinvolgenti, i giovani, che conosco abbastanza bene, per aver condiviso con loro tanti anni della mia vita di docente e di educatore, li sanno recepire, perché sono migliori di tanti adulti ipocriti e falsi, cattivi modelli di pensiero scettico e comportamenti indecenti.   Spero di aver trovato le parole giuste per esprimere a Lei e all’intera Chiesa Diocesana, ancora a caldo di intense emozioni, i pensieri e i sentimenti, il riconoscimento e la gratitudine personali, dell’Amministrazione Comunale, della comunità civile di Rossano.   Grazie dal più profondo del cuore. Con amicizia, stima e affetto. Francesco   Filareto -                                      Sindaco  di  Rossano>>.

di Redazione | 11/05/2011

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