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Corigliano Calabro (Cosenza) - 150°, aperte le celebrazioni al Castello ducale


Con lo slogan “Italia 150 anni: teniamola unita” si sono aperte al castello ducale le celebrazioni, organizzate dall’Amministrazione Comunale, per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. La manifestazione d’apertura delle celebrazioni ha vissuto su alcuni momenti ricchi di una forte carica emozionale. Ad iniziare dall’alza bandiera eseguita dall’Orchestra di trombe dell’Istituto Comprensivo Tieri dello Scalo, con l’esecuzione dell’inno nazionale e il picchetto d’onore. La cerimonia si è tenuta nel piazzale delle armi presenti anche gli alunni della Scuola Ariosto oltre quelli della Scuola Tieri. E’ seguito poi nel Salone degli specchi – riferisce testualmente una nota del Comune di Corigliano Calabro - la cerimonia per la illustrazione del programma delle manifestazioni organizzate fino al prossimo mese di novembre. Ha preso la parola l’Assessore alla Pubblica istruzione, Rosamaria Morano, che ha ringraziato le scuole presenti, i componenti il Comitato consultivo e propositivo che ha proposto all’Amministrazione Comunale le iniziative da organizzare nel corso dell’anno. “Il programma da noi varato – ha aggiunto l’Assessore Morano - coniuga i temi della Storia dell’Italia da prospettive diverse: la storia nazionale, la storia locale attraverso il cinema, il coinvolgimento dei giovani attraverso le Istituzioni Scolastiche, la musica e la recitazione. Ecco perché il nostro obiettivo nelle scelte effettuate è stato quello di raccontare i diversi aspetti per attivare un coinvolgimento il più capillare possibile delle diverse fasce di popolazione”. L’Assessore Morano ha concluso rivolgendosi ai giovani, leggendo loro una pagina del libro “Cuore” di Edmondo De Amicis, dedicata ad un ragazzo calabrese che va a scuola a Torino, e che in una circostanza del genere acquista un valore molto significativo: “Ricordatevi bene – si legge nel libro Cuore- di quello che vi dico. Perché questo fatto potesse accadere, che un ragazzo calabrese fosse come in casa sua a Torino, e che un ragazzo di Torino fosse come a casa propria a Reggio di Calabria, il nostro paese lottò per cinquant’anni, e trentamila Italiani morirono. Voi dovete rispettarvi, amarvi tutti fra voi; ma chi di voi offendesse questo compagno, perché non è nato nella nostra provincia, si renderebbe indegno di alzare mai più gli occhi da terra quando passa una bandiera tricolore”. E’ toccato poi al parlamentare, on. Giovanni Dima, prendere la parola. Dima ha ringraziato il Sindaco e l’Amministrazione comunale per la definizione di un programma di celebrazioni dell’Unità di Italia vario ed articolato che ha visto il coinvolgimento di un’importante istituzione culturale come la Fondazione Mortati e di un comitato di personalità cittadine che hanno voluto porre all’attenzione della città, attraverso la manifestazione di ieri e di quelle previste nelle prossime settimane, momenti di riflessione sui 150 anni dell’unità d’Italia e sul contributo dato dalla nostra città al movimento risorgimentale. Lo stesso Dima ha evidenziato come questo appuntamento sia servito ad annullare le divisioni ed a creare momenti e sentimenti di condivisione di una storia comune sui quali si regge il sentimento di appartenenza ad una stessa Nazione. Dima ha poi evidenziato come importante, per come sottolineato da Napolitano, sia stata la presenza dei Comuni che nella loro diversità e nella loro specificità hanno dato vita al processo unitario ed incarnato il sentimento di appartenenza alla storia di tutti gli italiani. E’ toccato al Sindaco, Pasqualina Straface, concludere la serie di interventi. Il Sindaco ha incentrato la prima parte dell’intervento sull’importanza della bandiera: “I tre colori della nostra anima di Italiani sono la nostra veste civica se ricuciti insieme ed uniti; da soli possono diventare soltanto fazzoletti utili ad asciugare lacrime”. Si è soffermata poi sul contributo che alcuni coriglianesi hanno voluto dare al Risorgimento italiano, citando i cugini Giuseppe e Alfonso Garetti. Ma accanto ad essi ha rimarcato le figure di personalità quali Luigi Palma, Bernardino Bombini e Luigi Carusi (quest’ultimo istituì quale sindaco il Ginnasio Garopoli). Ha concluso proponendo un riflessione sui 150 anni dell’Unità d’Italia: “È grazie alla nostra capacità di dialogare e di accogliere, grazie all’energia che emana dalle nostre diversità che siamo riusciti a costruire una Nazione moderna ed evoluta, che da tempo si è inserita a pieno diritto tra i primi posti dei paesi industrializzati. La celebrazione dei 150 anni dell’unità nazionale – ha concluso il Sindaco- deve convincerci che uniti si è più forti, più autorevoli, si riesce ad essere più audaci”. La serata si è conclusa con l’Inno nazionale eseguito dall’Orchestra di trombe della “Vincenzo Tieri”.

di Redazione | 21/03/2011

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