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Cosenza (Cosenza) - La Fiera di San Giuseppe per il rilancio turistico della Provincia di Cosenza


Fare rete per promuovere il turismo nella provincia di Cosenza e soprattutto nell'intera Calabria. E' quanto emerso nel corso del convegno svoltosi al Caffè Letterario di piazza Matteotti in cui sono intervenuti Tullio Romita docente di Sociologia del Turismo all'Unical, Nicola Greco, capostruttura del dipartimento Turismo della Regione Calabria, Renato Pastore, presidente di Confindustria Cosenza, lo storico Sergio Chiatto. Per l'amministrazione comunale di Cosenza – riferisce testualmente una nota stampa - ha concluso l'incontro l'assessore alle Attività Economiche e Produttive Marco Ambrogio. La moderatrice dell'Adt (l'agenzia giornalistica che cura la comunicazione dei convegni per la fiera 2011), Maria Pia Volpintesta, ha introdotto il convegno per poi cedere la parola a Sergio Chiatto. Lo storico, ha esordito con l'idea della promozione delle identità culturali che favoriscono lo sviluppo delle comunità con iniziative simili a quella avvenuta con l'abbraccio ideale tra Federico II e Carlo V nel corteo svoltosi mercoledì scorso a Cosenza. Per il professore Chiatto occorre generare turismo in ogni periodo dell'anno. Il professore Romita, ha aperto il suo intervento, considerando il titolo dato al convegno, ambizioso, una sorta di provocazione. “Il valore storico della Fiera - ha dichiarato il docente universitario - rappresenta un momento tradizionale importante per la comunità locale. Però ne passa dal considerarlo un evento nazionale. L'idea - continua Romita - è interessante al fine di utilizzare “strumentalmente” la fiera, che oggi non è più espositiva, perchè nell'era della globalizzazione anche la fiera si è globalizzata. Quindi se la si vuole trasformare in evento nazionale bisogna caratterizzarla, con una proposta operativa come creare a Cosenza il luogo degli antichi mestieri in Italia”. “La Fiera di San Giuseppe è un grosso attrattore e rappresenta per la Regione Calabria uno degli elementi per il rilancio del turismo nella provincia di Cosenza”. Questo il pensiero di Nicola Greco capostruttura del dipartimento Turismo regionale. Per Greco, occorre lavorare in un'ottica integrata per uno dei centri storici più belli d'Italia e invitare i comuni a fare rete tra di loro e con la Regione Calabria per operare scelte importanti. “La nostra Regione - ha proseguito il capostruttura regionale -  non è individuabile all'estero persino sulla cartina geografica, quindi occorre una pianificazione, un'identità turistica per la Calabria. Il piano marketing per la commercializzazione è stato avviato per ogni area e senza campanilismi. E' stato anche predisposto un marchio di qualità con tre scudi che ci richiamano ai cerchi in uso nella Magna Grecia”. Renato Pastore, presidente di Confindustria Cosenza è categorico. “I centri storici vivono solo se dentro ci sono i centri commerciali e ci sono i parcheggi. La rete è fondamentale, occorre una politica del territorio con una serie di progetti, ma le teste importanti devono essere pratiche. Noi come Confindustria possiamo agire da stimolo - prosegue Pastore - ma senza infrastrutture e servizi non si va lontano. Pensiamo ad un piano integrato che vada dai Bronzi di Riace al Parco Nazionale della Sila, al Pollino. Abbiamo avviato “I Turismi” che stanno avendo grande successo e il consorzio Assapori grande realtà ideata da Confindustria. Le conclusioni sono state affidate all'assessore Marco Ambrogio che ha evidenziato i numerosi progetti attuati e altri in corso, da parte dell'amministrazione comunale per il centro storico anima e cuore della città. Per contribuire al rilancio turistico non solo dell'antica città dei Bruzi, - ha affermato Ambrogio - abbiamo inteso creare una serie di eventi paralleli come i convegni e anche i cortei rievocativi proprio per internazionalizzare la Fiera per “sfruttare” la figura di un imperatore come Federico re di Svevia attrattore di turismo proveniente dalla Germania. Continui sono i contatti con i tour operator del Mezzogiorno per proporre pacchetti turistici integrati in quanto - conclude Ambrogio - non è possibile che il turista che si reca ad esempio a Tropea non visiti poi quanto la città di Cosenza offre in arte e cultura”

di Redazione | 19/03/2011

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