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Rossano (Cosenza) - Arte e rifiuti, da Rossano a Genova. Otto torri: Ecco l’unità d’Italia. Da ricicl’art al museo dei rifiuti nel porto


A Rossano come a Genova, stesso filo conduttore, stessi obiettivi, stesso impegno: i rifiuti non soltanto devono essere governati, ma possono diventare opere d'arte. Non soltanto da fruire e godere, ma anche per trasmettere, alle nuove generazioni, un messaggio forte e chiaro: con il rifiuto si scende a patti, per trasformarlo da brutto in bello, anche adornandovi le piazze delle nostre città, per fare arte – riferisce testualmente una nota dell’Associazione Otto torri sullo Jonio -  e generare condivisione. Per cambiare mentalità. Dall'esperienza quinquennale e di successo di Ricicl'art promossa a Rossano a quella del Museo dei Rifiuti di Genova di prossima apertura. È anche su queste eccellenze nel governo dei rifiuti e su questi modelli vissuti di sostenibilità ambientale che, per Otto Torri sullo Jonio, va sottolineato e promosso il valore più autentico dei 150 anni di Unità d'Italia.  L’originale museo progettato nel capoluogo ligure, la cui inaugurazione è prevista nei prossimi mesi, rappresenterà, infatti, - continua la nota - la prima esposizione del genere e permanente in Italia. Da un’idea del noto architetto urbanista Renzo Piano, con questo nuovo spazio sul riuso intelligente, l’area portuale di Genova diventerà meta di appassionati di arte, di turisti e di curiosi. Pensato su 4 livelli, sarà interattivo, con esposizioni artistiche ed ambienti dedicati ai laboratori di ricerca. – Con un obiettivo chiaro e dichiarato: insegnare la cultura del riciclo e proporre soluzioni moderne e strategiche per l’utilizzo corretto e strategico del ciclo dei rifiuti. Un primo livello è dedicato ai laboratori dove si insegna la storia e l’evoluzione dei rifiuti mediante video illustrativi formulati in forma di rappresentazione teatrale. – Nel secondo livello, troviamo le opere d’arte. Da qui verrà bandito un concorso per atelier dumping art. – Nel terzo si potranno osservare le diverse modalità di riciclo. Dalla carta alla plastica, dall’organico al secco fino al vetro. In quest’area, verrà data nuova vita anche ai mobili recuperati vicino ai cassonetti della spazzatura o abbandonati nelle periferie della Città. Infine nel quarto livello definito della “green economy”, si insegnerà l’educazione ambientale. Prendendo spunto, dagli storici “magazzini dell’abbondanza” esistenti nell’area portuale nel 1565 per distribuire le materie prime a seconda dei periodi di carestia o di abbondanza, considerando la media pro capite dei rifiuti prodotti all’anno (intorno ai 650 kg), Genova ha ritenuto utile dotarsi di un museo che potesse assurgere alle esigenze di oggi in chiave di formazione, informazione, sensibilizzazione e vendita del proprio territorio in termini di marketing territoriale oltre che di educazione civica. Un doppio messaggio ed una doppia finalità che, nel piccolo, è quella analoga perseguita, con successo, dallo staff di Ricicl’art, nel e dal profondo Sud.

di Redazione | 08/02/2011

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